Un nuovissimo appuntamento con la rubrica più fica del sabato pomeriggio: #ThrowbackManga, che ci porterà nel mondo di Black Lagoon
Pensavate di avere altri appuntamenti questo sabato pomeriggio? Magari di uscire con gli amici? O di mettervi sul divano a guardare Netflix? Ebbene no, avete sbagliato, tornate qui su InfoNerd e non perdetevi affatto questo viaggio nel mondo dei manga, quelli più belli e da non perdere nemmeno per sbaglio. Questa settimana c’è da tenersi forte, perché ci addentreremo in una delle storie più esplosive mai lette, ossia Black Lagoon. Quei pazzi mercenari che possono davvero farti schizzare il cervello da un momento all’altro, dico sul serio. Ma procediamo con ordine..
Black Lagoon (col nome originale di Burakku Ragun) è un manga disegnato e ideato da Rei Hiroe, apparso per la prima volta nel 2002 sulla rivista Sunday GX a cura di Shogakukan. In Italia è edito da Panini e giunge a noi nel 2007. Dal manga vengono tratti due anime (che ho assolutamente adorato) e una serie OAV. In Italia la serie animata arriva grazie a MTV nel lontano 2007.
La trama di Black Lagoon si apre in modo abbastanza inverosimile, diremmo noi. Il protagonista Rokuro Okajima, uno di quei tipici impiegati insoddisfatti, media borghesia, camicia bianca, capelli neri, solita routine, un giorno vede la sua vita cambiare: per colpa (o per fortuna, dire) della compagnia per cui lavora e per i loro loschi affari, viene preso in ostaggio e catturato da una banda di mercenari, la Lagoon Company, dei tipi parecchio particolari e abbastanza spietati che riconoscono solo un Dio, quello del denaro. Rokuro ha quel tipico meccanismo dell’ostaggio che si innamora del rapitore, e se ne innamora talmente tanto che decide di diventare egli stesso rapitore e di unirsi a questi pazzi mercenari. Si spoglia della sua vecchia vita e diventa Rock. Il resto è storia. Le vicende che ne susseguono sono un perfetto connubio tra mafia, alcol, corruzione, cinismo, satira e tanta tanta violenza. La trama è scandita a suon di pistola e di scariche di caricatori a non finire. La crudeltà è parte integrante della serie e il manga non si vergogna affatto di parlare di una storia così, nemmeno dinanzi alla Chiesa. Non ci si ferma davanti a nulla per soldi, e Black Lagoon lo sa bene.
I personaggi sono caratterizzati molto bene così da rimanere impressi nella nostra mente sin dall’inizio. Abbiamo parlato di Rock, che ha il coraggio di abbandonare tutto e lasciare una vita che non gli piace per l’ignoto, la follia. Direi anche la dannazione. Dutch, il leader del gruppo, che guida i suoi membri e cerca di mantenere un certo decoro, nonostante tutto. Revy, la grande Revy, un personaggio che ho adorato sin dal primo momento, una donna forte, spietata, pronta a tutto. Ma quando dico tutto, parlo davvero di tutto. Ha l’omicidio nel sangue e non ci sono scrupoli. Conosce solo una via: la violenza. Ha un passato oscuro, difficile e tutto ciò la porta a sentirsi appagata solo nel momento della morte, altrui. Quel brivido quasi demoniaco che la rende così folle. E i folli, come sappiamo, ci piacciono. E poi abbiamo Benny, il nerd del gruppo, e Balalajka, suore killer e tanto altro.
Perché leggere Black Lagoon? Davvero ancora non vi ho convinti? La grande impresa dell’autore è quello di riuscire a mixare temi così difficili e complicati come mafia, corruzione e dissacrazione dell’istituzione della Chiesa in un grande calderone senza cadere nella stupidità. Anzi, da rendere il tutto più affascinante. Quindi, se adesso siete pronti ad entrare in questo mondo perverso e parecchio cattivo, alzatevi da quella sedia e cominciate a leggere questo fumetto.
Arianna Lomuscio