Tiam, un termine persiano utilizzato per descrivere l’emozione di un primo incontro. Nel nuovo appuntamento della rubrica Parole dal Mondo, il lampo scintillante dello sguardo dovuto all’emozione di un incontro improvviso.

Tiam, l’emozione del primo incontro

Un termine proveniente dalla lingua persiana, precisamente, dalla lingua Farsi. La lingua Farsi – o persiana – con i suoi dialetti specifici, dal dari in Afghanistan al tagico in Asia centrale, è la lingua ufficiale dell’Iran, Tagikistan, Uzbekistan e – per l’appunto – Afghanistan. Tiam, il termine qui preso in analisi, è una delle tante parole intraducibili che, tuttavia, veicola un messaggio interessante. Il suo uso si riferisce non solo a delle sensazioni ma, al contempo, ad una peculiarità concettuale: le emozioni sprigionate da un primo incontro. Lo sguardo che converge con quello di una persona sconosciuta: il mondo che si ferma, in quello stesso istante, e le emozioni che si provano da quella visione inaspettata. Letteralmente la parola è resa con: ”Lo scintillio negli occhi al primo incontro”. Così, la lingua persiana, definisce quel brillio dovuto all’elettricità derivante dall’incrocio di uno sguardo: fugaci e impalpabili impressioni lasciate da persone estranee, incontrate per caso.

Incontri casuali che lasciano magiche sensazioni

Il concetto di Tiam potrebbe sembrare circoscritto al solo colpo di fulmine come, per esempio, accade con il termine spagnolo già esaminato Flechazo: in questo caso, il suo significato semantico, indica l’esatto momento in cui, vedendo una persona, si è consci di volerla a fianco tutta la vita. Per cui si riferisce all’improvviso colpo di fulmine e, successivamente, all’immediata infatuazione attribuita ad una persona mai vista.

Tiam - Photo Credits: www.scaffalebasso.it
Tiam – Photo Credits: www.scaffalebasso.it

Tuttavia, invece, il termine originario dalla lingua Farsi, prende in considerazione un certo tipo di emozioni più trascendentali estese ad un ampio raggio di persone: fa riferimento alle sensazioni lasciate da qualsiasi tipo di persona che, non per forza, debbano confluire in un sentimento amoroso. Non esclude il colpo di fulmine ma si estende a connessioni più articolate: un bambino per strada, un anziano in un parco. Persone incontrate nell’arco della vita in viaggi, treni, in posta; sguardi con sconosciuti che, per un attimo, lasciano qualcosa all’altro, una specie di connessione magica.

Stella Grillo