Nel giorno del suo compleanno, rendiamo omaggio ad un giocatore considerato l’ala grande più forte nella storia del basket, ora si prepara ad una carriera da allenatore, imparando da uno dei migliori e suo maestro Gregg Popovich.
Il College e l’esordio in NBA
Timothy Teodore detto anche “Tim” Duncan, è nato a Christiansed, una piccola città situata sull’isola di Saint Croix situata nell’arcipelago delle isole Vergini Americane. Le due sorelle maggiori erano ottime nuotatrici, così la madre a 14 anni decide a fargli praticare il nuoto. Era uno dei giovani più promettenti a livello nazionale, ma nel 1990 la sua vita cambia, perde la madre per un cancro al seno e l’isola dove vive viene devastata da un uragano. Tim conosce la passione del basket tramite il marito della sorella, ex playmaker della Columbus University in Ohio. Dopo qualche anno di duro allenamento, nel 1994 si iscrive alla Wake Forest University. Già dopo il primo anno si parla di lui come una top scelta al draft vincendo il premio come miglior difensore della stagione. Decide di rimanere un altro anno prima di sbarcare in NBA. Tim però stranamente decide di rimanere per quattro anni al college. Vince per tre anni il premio come miglior difensore e due volte miglior giocatore dell‘ACC. Nel 1997 decide finalmente di passare in NBA, ovviamente è la prima scelta assoluta, ed i fortunati a selezionarlo sono i San Antonio Spurs, con il quale rimarrà legato tutta la carriera. Il primo anno è devastante, vince il rookie of the year, viene inserito nell’ NBA First Team, l’ultimo a riuscirci da rookie fù Larry Bird non uno qualunque.
I San Antonio Spurs
Quella di Tim Duncan con i San Antonio è una vera e propria storia d’amore, fatta di successi e delusioni. Dopo il primo anno da fenomeno, il secondo fa ancora meglio, vince il titolo ai danni dei New York Knicks. Nei playoff realizza ben dieci doppie doppie e in finale vince il premio di MVP, è l’inizio di una favola. Nel 2002/2003, vince il suo secondo anello ai danni dei New Jersey Nets sfiorando in gara 6 una storica “quadrupla doppia”, vince l‘MVP della stagione e delle finali. Nel 2004/2005 ecco un altro titolo, ai danni dei Detroit Pistons. Quell’anno però a fare la differenza non fù Duncan, martellato dagli infortuni, ma un giovane argentino di nome Emmanuel Ginobili. Nel 2006/2007 una storica semifinale vinta con i denti contro i Phoenix Suns spiana la strada verso il quarto titolo, vinto contro Cleveland. Dopo qualche anno di alti e bassi, nel 2012 torna ai suoi grandi livelli. Gli Spurs devono arrendersi in finale contro Miami dei big three, James, Wade e Bosh. L’anno successivo però, si compie la vendetta, altra finale con Miami, sta volta non c’è storia, 4-1 e quinto titolo per il caraibico. Tim Duncan diventa così, il secondo giocatore della storia a vincere in tre decenni dopo John Salley. Dopo 19 stagioni decide di ritirarsi alla fine della stagione 2015/2016, il 18 Dicembre di quell’anno San Antonio ritira la maglia numero 21. Da questa estate fa parte del team di allenatori di San Antonio, cresce sotto i consigli di uno dei più grandi, suo grande amico Gregg Popovich, con la possibilità un giorno di prendere il suo posto magari.
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