Todd Gurley. E’ lui l’ anima dei Rams, il cuore di Los Angeles. Lo ha dimostrato in una partita inaspettatamente difficile e complicata contro i Detroit Lions. La vittoria finale per 30-16, rotonda nel punteggio, non racconta la verità su un match difficile, deciso solo nel finale. Grazie a Gurley, anima e cuore dei Rams.
Non è Jared Goff
Il qb soffre, davvero troppo. Un fumble ed un intercetto raccontano qualcosa delle difficoltà del prodotto della Università della California. La gestione di alcuni drive è stata anche peggio, soprattutto nel finale, quando ha rischiato di farsi intercettare per due passaggi consecutivi, poi caduti incompleti, subendo poi un sack nel terzo tentativo. Lascia la sensazione di essere un qb un po’ monotono, monocorde, in grado di svolgere il compitino ma in difficoltà se si esce dalla spartito. L’età, 24 anni, gioca comunque a suo favore, migliorerà ancora.
Non è Ndamukong Suh
E’ sempre un brutto cliente, un defensive tackle rognosissimo. Meglio girare alla larga. Contro i Lions però, i riflettori si accendono su di lui più per le inutili e banali penalità che per altro. Sempre meglio spintonare a casaccio il qb avversario, su un campo da gioco, e beccarsi una penalità che spintonare a casaccio una ragazza, alle 3 di notte in un hotel, ed essere licenziato dalla propria squadra. Vero, Kareem Hunt?
Non è neppure Aaron Donald
Splendido defensive lineman, monumento assoluto per potenza e velocità. Attualmente in testa alla classifica dei sack, precisamente 16.5 secondo le statistiche ufficiali della NFL. Preciso e chirurgico, incontenibile e spietato. Solita partita di grande impatto.
E’ Todd Gurley
Gurley lo dimostra sul campo. Quando mancano poco più di due minuti e mezzo alla fine, con la partita ancora alla ricerca di una padrone. Gurley si invola verso la end zone, la goal line è ad un passo. La realizzazione personale, il traguardo di ogni giocatore che attrae come una calamita. Però i Lions potrebbero rientrare in partita, c’è ancora tempo. Ed allora Gurley decide con lucidità disarmante, da vero uomo squadra. Al posto di entrare in end zone, sterza a destra, corre parallelamente alla goal line ed aspetta il tackle di un avversario. Per perdere tempo, per conquistare una vittoria, per fare un altro passo in avanti. Questo significa essere l’anima di una città, il cuore di una squadra che vuole vincere il Super Bowl. Il td arriverà qualche gioco più tardi, dopo aver rosicchiato abbastanza tempo da allontanare ogni velleità di recupero da parte dei Lions. Un vero candidato al ruolo di MVP della stagione deve saper fare anche scelte del genere: la vittoria del team prima di un td personale. Massima stima per Todd Gurley.