Tommaso Baldasso: due chiacchiere col play virtussino

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Di Redazione Metropolitan

Nei giorni scorsi abbiamo avuto l’opportunità di scambiare due chiacchiere via Instagram con Tommaso Baldasso, il playmaker della Virtus Roma. Ecco la nostra intervista esclusiva.

Tommaso Baldasso un torinese sempre più romano

Tommaso Baldasso
(Photo by Marika Torcivia)
  • Sia tu che tuo fratello siete cestisti. Ma come è nato l’amore per la pallacanestro?

“L’amore per la pallacanestro è nato da mio papà, che comunque era un giocatore di “Minors” e quindi diciamo che ce l’ha sempre avuta la passione per la pallacanestro e portava a giocare mio fratello al campetto. Io al tempo preferivo il calcio (avevo quattro anni e mezzo) vidi mio padre tirare verso canestro e provai a imitare lo stesso e identico gesto col mio pallone da calcio e da lì mio padre mi portò a provare a giocare a basket ed è diventata la mia passione assoluta. Non ho più smesso.”

  • Sei nato a Torino, ma ormai sei molto legato a Roma, ti senti un po’ romano adesso?

“Sono nato a Torino è vero, e mi manca per certe cose però mi sento ormai abbastanza romano. Ormai è il quarto anno che gioco qua, mi sono sempre trovato molto bene, ho un bel rapporto con la città, una buona sintonia e ne sono innamorato (di Roma). Anche con le persone, coi tifosi e comunque con i romani ho un bel rapporto, un bel feeling e son molto contento di essere venuto qua.”

Sulla Virtus Roma

Tommaso Baldasso
(Photo by Marika Torcivia)
  • Qualche giorno fa si è celebrato il primo anniversario del ritorno in A della Virtus. Quale è il tuo ricordo più bello in maglia capitolina?

“Mah il ricordo più bello in maglia capitolina è sicuramente la vittoria del campionato. Perché comunque aver vinto il campionato con questa maglia è sicuramente molto importante, è una società che comunque ha storia e tradizione e merita rispetto, quindi sicuramente quello è il più bel ricordo che ho. Poi ovviamente ci sono i vari esordi, l’esordio che ho fatto in Legadue quattro anni fa e l’esordio che ho fatto in Serie A quest’anno che sicuramente sono i ricordi indelebili, soprattutto quello in Serie A. Però sicuramente il momento più bello che ho vissuto con la maglia della Virtus è stato quello in cui abbiamo vinto il campionato.”

  • E il ricordo più brutto?

“Un momento proprio che dici “questo è un momento più brutto” e ti viene in mente una giornata, una partita, un momento non ce l’ho. Penso che la stagione del secondo anno che ho fatto io qui, quindi la terza stagione per la Virtus in Serie A2, sia stata un’annata difficilissima. Quella diciamo che è stata l’annata più brutta per i risultati che abbiamo portato a casa, perché comunque siamo arrivati ai playout a giocarcela contro Roseto, quindi è stata un’annata difficile, molto difficile. Poi ci sono diversi dispiaceri, come magari aver perso con Ravenna il primo anno dei playoff in quel modo lì. Ti dispiace perché secondo me qualcosa in più potevamo fare. Magari avremmo potuto chiudere prima il campionato dell’anno scorso, ma può succedere, sono varianti della stagione che possono capitare.”

  • Chi è stato il giocatore più forte contro cui hai giocato?

“Sicuramente il giocatore più forte che ho affrontato, ne voglio citare due, perché li metto sullo stesso livello: Teodosic e il “Chacho” Rodriguez. Sono due giocatori straordinari e non dimentico Luis Scola, però sicuramente lo metto a fianco, perché comunque non è il mio pari ruolo. Gli altri due invece ho avuto la fortuna di poterli marcare quindi sicuramente sono loro due, per me loro (Teodosic e Rodriguez) sono sopra tutti.”

  • E il compagno col quale hai la migliore intesa?

“Quest’anno c’era un buon equilibrio, mi trovavo abbastanza bene con tutti. Con Pini mi sono trovato molto bene. Il compagno con cui ho avuto più intesa è stato, lo scorso anno, Henry Sims. Con lui avevo un’ottima intesa. Degli esterni con Massimo Chessa ho avuto un sacco di intesa e mi trovavo benissimo a giocare con lui. Diciamo che non c’è mai stato un compagno preferito perché ho sempre avuto la fortuna di trovarmi bene col 90% dei miei compagni.”

  • Hai un modello a cui ti ispiri per il tuo gioco?

“Un modello preciso no, diciamo che se guardo una partita o gioco contro qualcuno, provo a prendere qualcosa che fa che magari non fa un altro (una piccola cosa anche di furbizia, di scaltrezza, di esperienza), provo a “rubargliela” e farla mia.”

Sul periodo che stiamo vivendo

Tommaso Baldasso
Tommaso Baldasso
(Photo by Marika Torcivia)
  • In questi giorni ti abbiamo visto sui social allenarti con Pini e Rullo, come stai passando questo periodo di quarantena?

“Si, adesso sono due settimane che Pini e Rullo sono andati via, quindi la mia quarantena adesso è in solitaria e la sto vivendo abbastanza bene. Sto trovando il modo per capire determinate cose magari su cui non ho mai ragionato, pensare di più a cosa che durante l’anno magari non ti vengono in mente. Ora che non hai tanto da fare ti puoi soffermare su tanti piccoli dettagli. Mi sto allenando tanto sono spesso in videochiamata con il preparatore atletico (anzi tutti i giorni in videochiamata con lui) per potermi allenare con lui, mi faccio seguire per lavorare su alcune cose. Poi niente, diciamo che provo a organizzare la mia giornata in modo da non dovermi annoiare per forza.”

  • Pensi sia stata la scelta giusta chiudere qui il campionato?

“Penso sia stata una scelta giusta, perché penso che in questo momento qua parlare di sport, parlare di come continuare un campionato a volte mi sembra quasi una mancanza di rispetto nei confronti di chi in questo momento qua si sta facendo un “mazzo” enorme per cercare di salvare vite, per cercare di capire come fermare questa cosa, per cercare di trovare una soluzione per non far peggiorare la cosa. Sicuramente io sono d’accordo con la chiusura del campionato perché comunque penso ci sia una cosa più grossa di noi che dobbiamo fermare come una squadra, da fermare per poter ripartire in un miglior modo.”

  • Per concludere, quali sono le tue aspirazioni per il futuro?

“Le aspirazioni future sono cercare di fare i playoff con la Virtus Roma (quella più immediata). Poi ci sono tante cose, sogno la nazionale, sogno di poter giocare una competizione europea. Spero di giocare per un titolo. Però sicuramente ora penso al mio presente, poi ci sono tanti sogni nel cassetto, tanti obiettivi, ma penso al presente penso a cercare di fare il massimo con la Virtus Roma, perché è un posto che mi ha dato tanto e in cui sto molto bene.”

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