L’uomo pensante è tale se non si sofferma su un pensiero, se non lo fissa. La mente deve continuamente spaziare, contraddirsi, rinnegarsi. Cambiamenti e rivoluzioni sono il fuoco della vita. La spinta. L’energia. Il fulgore. Leonardo Di Costanzo con Toni Servillo e Alba Rohrwacher cambia direzione.
Toni Servillo e Alba Rohrwacher protagonisti del dramma carcerario.
Leonardo Di Costanzo, tra Napoli e Parigi è apprezzatissimo documentarista e regista al limite del neorealismo. Pochi i lungometraggi di finzione, tre, alle spalle. Pochi ma buoni, pluripremiati e tacciati di una evidente riconoscibilità autoriale. In primis, tratto distintivo e finora costante, l’utilizzo di attori non professionisti. Per spiccare in notorietà, il prossimo lavoro sarà un lungometraggio di finzione e a recitarlo, per la prima volta, saranno attori più che professionisti.
Per Leonardo Di Costanzo un David di Donatello come miglior regista esordiente, un Ciak D’oro e un Globo d’Oro per “L’intervallo”.
Il lungometraggio sarà un dramma carcerario claustrofobico. Lo spazio sarà confinato rigorosamente al servizio di un’intima gamma psicologica e sociologica di rapporti paradossalmente avulsi da meri rapporti carcerari. I protagonisti saranno Toni Servillo, Alba Rohrwacher e Silvio Orlando con, ad affiancarli, Fabrizio Ferracane (Pippo Calò ne “Il Traditore”). Il direttore della fotografia sarà Luca Bigazzi già al servizio del Di Costanzo nel pluripremiato “L’intervallo”.
Il cast è d’eccezione con Leonardo Di Costanzo che sembra passare da un eccesso a un altro. Attori come Toni Servillo e Alba Rohrwacher che certificano a prescindere un risultato di qualità.
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