Tracciamento del coronavirus, selezionata l’app Immuni

L'app Immuni (upGo.news)

Il gruppo numero 6, responsabile delle valutazioni dei progetti per il tracciamento del coronavirus aveva individuato due app da sviluppare in contemporanea per limitare i rischi. È stato il commissario straordinario Arcuri ad affidare in esclusiva l’incarico alla società Bending Spoons

Come funzionerà il tracciamento?

Nemmeno il progetto di un’applicazione per il tracciamento del coronavirus si salva dalla confusione che coinvolge il paese. Il ministro per l’innovazione Paola Pisano aveva nominato un gruppo di 74 esperti per condurre un processo di selezione tra 319 progetti di applicazioni finalizzate al tracciamento del virus. Tra questi ne sono state selezionati cinque, che si distinguono per scarso consumo energetico, misurazione passiva della distanza tra dispositivi e soprattutto protezione della privacy. Un ulteriore scrematura basata sul tempo di sviluppo ha portato alle finaliste: Immuni, della Bending Spoons, e CovidApp, il cui team di sviluppo è indipendente.

Piano A e piano B

I 74 esperti ritenevano necessaria la presenza di due soluzioni “al fine di avere la certezza di poter disporre di almeno una soluzione da mettere in campo qualora, in fase di sperimentazione concreta, una delle opzioni prescelte si rivelasse per qualunque motivo incapace di offrire le funzionalità e/o i livelli prestazionali richiesti”. Il commissario straordinario Arcuri ha invece deciso di nominare in maniera esclusiva la proposta di Bending Spoons. Quest’ultima è una società milanese affermatasi proprio grazie alle sue app. A sollevare qualche perplessità è la sua collaborazione con Arago, società tedesca finita nell’occhio del ciclone per la scarsa trasparenza legata al progetto Pepp-Pt.

Il piano di sviluppo

Il gruppo 6 ha già elaborato un preciso programma di sviluppo strutturato in tre fasi. Durante la prima (3 settimane( gli sviluppatori lavoreranno sul prototipo e la versione sperimentale, da verificare in aree limitate. La seconda fase invece prevede la diffusione dell’app in tutto il paese, coordinata con una campagna di comunicazione governativa. L’ultima fase, infine, è quella della gestione del software a pieno regime.

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