Sarebbe il corpo di Cristian Molnar quello ritrovato questa mattina 23 giugno nel fiume Natisone. Il cadavere del 25enne è stato recuperato nei pressi del greto dove era avvenuto l’incidente che aveva coinvolto i tre ragazzi. Sull’identificazione manca ancora la conferma ufficiale, ma i soccorritori si dicono certi che il corpo ritrovato oggi sia del ragazzo scomparso tre settimane fa, il 31 marzo, assieme alle due amiche Patrizia Cormos, di 20 anni, e Bianca Doros, di 23 anni.

“Il corpo di Cristian Molnar era sott’acqua, in una zona che era stata battuta diverse volte in queste settimane.

È quasi impossibile entrare in quei posti, in quelle forre, quando l’acqua ha certe portate”. Lo ha detto Michele De Sabata, sindaco di Premariacco (Udine) ai giornalisti, spiegando le modalità del ritrovamento, da parte del gruppo fluviale dei vigili del fuoco, del 25enne disperso dal 31 maggio nelle acque del Natisone.
    “Era sotto un enorme sasso, all’interno di una galleria – ha aggiunto – coperto anche da legname: finalmente questi straordinari pompieri sono riusciti a notare qualcosa sott’acqua, dov’è sempre rimasto fino ad oggi”.

Sulla vicenda dei tre ragazzi morti nel Natisone, la procura di Udine ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo. Un’inchiesta avviata contro ignoti, necessaria per ricostruire la catena di eventi avvenuta da quando è partito l’allarme dal cellulare di uno dei tre ragazzi. E quindi come si sono svolti i soccorsi. L’avvocato che assiste la famiglia Molnar, Gaetano Laghi, aveva da subito puntato il dito sui ritardi con cui erano partiti gli elicotteri: «Se i soccorsi fossero partiti tempestivamente – aveva detto il legale – ovvero nel momento in cui la povera Patrizia li ha richiesti, oggi i ragazzi sarebbero vivi e a casa con i loro genitori».