La situazione del Trapani Calcio non è certo idilliaca, a voler usare un mero eufemismo. La classifica piange, ma i problemi non finiscono qui. A complicare la situazione ci si mettono le vicende fuori dal rettangolo di gioco. I dipendenti della società granata non percepiscono gli stipendi dal mese di dicembre. Dunque da prima che lo scoppio della pandemia infliggesse gravi danni economici al mondo calcistico e non. Inoltre le controversie tra la proprietà attuale e quella precedente continuano a farla da padrone all’interno delle aule giudiziarie.

Trapani, dipendenti senza stipendio: la lettera al sindaco

I dipendenti del Trapani Calcio hanno scritto una lunga lettera al sindaco Giacomo Tranchida per segnalare l’estremo disagio che stanno vivendo. Questa l’impostazione della lettera.

“Egregio Signor Sindaco,
con la presente tutti i dipendenti della Società Trapani Calcio desiderano metterLa a conoscenza del grave stato di disagio economico, che da mesi ormai stanno vivendo, nell’indifferenza generale di tutta la Città. Dal mese di dicembre 2019, ben prima, dunque, dell’emergenza determinata dalla pandemia, i dipendenti del Trapani Calcio non percepiscono gli stipendi e ciononostante hanno continuato a garantire il proprio impegno quotidiano, per il senso di responsabilità, che li ha sempre contraddistinti, nella consapevolezza che il lavoro di ciascuno è fondamentale per tenere in vita un patrimonio – la squadra di calcio della propria Città – che appartiene a tutti e che contribuisce, concretamente, a diffondere un’immagine positiva del territorio, oltre che a costituire una fonte di reddito per tutto l’indotto – aziende, esercizi commerciali, strutture ricettive, organi d’informazione, che quotidianamente parlano e scrivono del Trapani – che ruota attorno ad essa”.

La situazione è andata via via peggiorando, complice l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19. Di qui la richiesta di un intervento da parte del Primo Cittadino del capoluogo siciliano.

“Le chiediamo un intervento, quale Primo Cittadino di Trapani, nei modi che riterrà più opportuni, poiché tale drammatica situazione economica non è più sostenibile e vi è il rischio di vedere scomparire il Trapani Calcio. Non lo merita la Città e non lo merita nessuno dei dipendenti, oggi privi di ogni sostentamento economico, che hanno sempre portato avanti, con orgoglio e spirito di abnegazione, la propria attività, riconoscendole un valore che va oltre il semplice posto di lavoro. Tutti i dipendenti sono pronti a qualunque iniziativa, nella certezza di averLa al proprio fianco, per difendere la Squadra e, quindi, la Città, il futuro del Trapani Calcio e del proprio lavoro“.

La replica di Tranchida: il sindaco già al lavoro

La risposta di Tranchida non si è fatta attendere. Il sindaco si è messo già al lavoro per monitorare la situazione. Queste le parole con cui il Primo Cittadino, contattato dalla redazione di www.trapanigranata.it, ha risposto alla lettera dei dipendenti.

“Ho chiesto al presidente Pino Pace di dirmi come stanno un po’ le cose. Ho monitorato la vicenda delle difficoltà con o senza pandemia cui la società si ritrova. Nei limiti del possibile avevo favorito qualche contatto perché c’è un problema di liquidità perché il Trapani vanta dei crediti con qualche istituto. Mi auguro che la vicenda dei dipendenti si possa risolvere al più presto“.

“Per quel che riguarda una partita in sospeso anni fa con il Comune di Trapani credo che una soluzione si trovi. Il problema, però, è più strutturale e mi auguro che la società mi dica cosa riesca a fare: siamo ancora in una fase interlocutoria. Bisogna capire se il Trapani, che già sta facendo degli sforzi, riesca a reggere la situazione economica pandemia o non pandemia, come tante altre società sportive e con il mondo che è costretto a cambiare”.

Caos giudiziario: tempi duri per i Granata

Una situazione critica che rischia di peggiorare ulteriormente a causa degli effetti che la diffusione della pandemia potrebbe avere sulle sorti di molti club. Ma non è tutto. Il Trapani Calcio non se la passa bene nemmeno dal punto di vista giudiziario. Giorni fa presso il Tribunale di Roma si è svolta l’udienza relativa alle controversie giudiziarie tra la società Alivision di Fabio Petroni (attuale proprietaria del club) e la proprietà precedente, ovvero la FM Service di Maurizio De Simone.

Il motivo della querelle va riscontrato nel mancato pagamento da parte di Alivision di due rate consecutive da 75mila euro per l’acquisto del Trapani Calcio. La società di Petroni ha però affermato di vantare un credito per un indennizzo pari a più di 3 milioni di euro per minusvalenze e passività. Nei prossimi giorni dovrebbe essere emessa la sentenza definitiva.

Trapani, salvezza in salita

Come se non bastasse, in caso di ripresa, il Trapani Calcio sarà impegnato a conquistare una salvezza che appare quanto mai complicata. Terzultimo posto a quota 25 punti. Una difesa che fa acqua da tutte le parti (52 reti subite). Il calendario prevede una serie di scontri diretti (come Livorno e Cosenza) ma anche sfide proibitive (tra cui Benevento, Crotone e Frosinone). Cinque punti dalla zona play-out, sette dalla salvezza. Salvarsi assume i connotati del miracolo calcistico.

Vero che nel calcio nulla è scontato, ma quanto influiranno le vicende fuori dal campo sul rendimento degli uomini di Fabrizio Castori?

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