Il Coronavirus non ferma gli italiani. La voglia di mollare tutto e cambiare vita si fa sempre più spazio nei pensieri e nei propositi di moltissime persone, in particolare di tutti quei lavoratori che – per effetto dello smart working – sono alla ricerca di un impiego da remoto per aziende straniere senza una sede fisica in Italia.

Secondo il report di Boston Consulting Group, “Decoding Global Talent, Onsite and Virtual”, su 209 mila persone intervistate in 190 paesi a livello mondiale, il 90% dei lavoratori italiani si è detto disponibile a trasferirsi alla ricerca di opportunità di lavoro oltreconfine.

Un punteggio molto alto e un’inversione di tendenza che secondo lo studio si spiegherebbe proprio con la difficile situazione attuale.

I motivi

La Pandemia ha colpito milioni di persone in tutto il mondo. Molti hanno scoperto che le loro priorità sono cambiate, sia in termini di finanze che di qualità della vita a tal punto da valutare di trasferirsi all’estero. Si tratta in particolare giovani professionisti e famiglie con bambini e adolescenti. Non mancano pensionati alla ricerca di un buen retiro dove godere della pensione lorda grazie a regimi fiscali agevolati.

Diversi fattori giocano nel desiderio di vivere all’estero e sperimentare la vita in un altro Paese. C’è una crescente consapevolezza nelle persone dell’importanza di realizzare i propri sogni, così come l’urgenza di sfuggire alla monotonia. L’enorme aumento del lavoro a distanza ha anche permesso a molti professionisti di lavorare da qualsiasi luogo, inclusa un’altra città.

Senza contare che, secondo l’ultimo studio Expat Explorer di HSBC, il 74% degli expat aumenta il proprio reddito nel nuovo Paese.

Le destinazioni migliori per vivere all’estero

La meta preferita dagli italiani per il lavoro all’estero è la Svizzera, che in due anni sale di quattro posizioni e supera il Regno Unito (da prima a seconda) e Germania (ferma al terzo posto). Non solo, la Svizzera è in cima anche alla classifica delle destinazioni che gli italiani considererebbero per il lavoro da remoto, prima di Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Francia.

Diversi paesi, inoltre, stanno cercando di attrarre espatriati e nomadi digitali. Dubai, ad esempio, ha lanciato un programma di lavoro virtuale di un anno, specificamente finalizzato ad attrarre professionisti con vaccinazioni gratuite contro il Coronavirus. Barbados ha un programma simile, il Welcome Stamp, rivolto ai lavoratori a distanza.

In Europa, la Finlandia ha introdotto il programma “90 giorni finlandesi“, che offre ai professionisti tecnologici stranieri la possibilità di trasferirsi nel paese per 90 giorni per vedere se vogliono vivere lì in modo permanente. E la Grecia propone sgravi fiscali per attirare gli espatriati.

Come trasferirsi all’estero ai tempi del Covid

Trasferirsi all’estero durante il Covid richiede un’attenta ricerca. La Pandemia ha causato ulteriori sfide a molti espatriati sia per i blocchi internazionali che per i disordini politici.

Non solo è necessario considerare quali Paesi accettano nuovi cittadini, ma bisogna anche prendere in considerazione fattori come l’assistenza sanitaria, la risposta della nazione al Covid-19, la cultura e altro ancora. In questo senso il Paese che ha gestito meglio la pandemia è il Canada, seguito da Stati Uniti e Australia.

Ecco una serie di consigli utili per chi desidera trasferirsi all’estero in questo momento.

  • Ricerca i requisiti di ingresso, comprese eventuali restrizioni Covid-19. Controlla quali restrizioni sono in vigore, esamina i dati relativi al Paese in cui ti trasferisci e scopri cosa consigliano gli esperti e le autorità locali e nazionali. Informazioni sempre aggiornate sono trovabili sul sito Viaggiare Sicuri, realizzato dal Ministero degli Affari Esteri.
  • Segui le linee guida del governo alla lettera e assicurati di avere tutti i documenti a posto. Sarebbe un peccato se ti venisse negato l’ingresso perché non avevi con te un test COVID-19 negativo o un certificato medico.
  • Assicurati di trovare un alloggio.
  • Se ti trasferisci all’estero con la famiglia e/o animali domestici, ci sono ulteriori considerazioni come la scuola e il passaporto per animali domestici.
  • Fai rete: prima di partire potrebbe essere utile cercare sui social altri italiani che vivono in quel P
  • Dai priorità alla tua salute perchè trasferirsi all’estero, come ogni grande cambiamento, può presentare delle sfide. Studia il sistema sanitario del nuovo Paese per non incappare in spiacevoli sorprese.