Scarafaggi in un panino al kebab: la denuncia del disgustoso ritrovamento proviene dalla cliente di un locale di ristorazione di Treviso. Dopo la segnalazione c’è stato un bliz da parte dei Nas e degli ispettori dell’Uls2 per gli opportuni controlli. Il locale è infine stato chiuso. Il chiosco in questione risulta essere un luogo molto frequentato dai giovani e la sua chiusura ha generato diverse discussioni. Gli ispettori dell’Uls2 avranno il compito di prendere provvedimenti nei confronti dei titolari del locale.
Scarafaggi nel kebab: locale chiuso
Il locale in cui è avvenuta la vicenda è attualmente chiuso e le sanzioni inflitte a livello amministrativo sono pari a circa 3.000 euro. Le forze dell’ordine hanno provveduto a ispezionare le cucine del chiosco per avere un’analisi più chiara della situazione all’interno della struttura. Come informa Ildolomiti.it, tra i vari strumenti di lavoro, panini e e nei piani di lavoro, sarebbe stata segnalata la presenza di decine di scarafaggi. Come già affermato, il proprietario del locale chiuso è stato multato e nellle prossime ore potrebbero essere presi ulteriori provvedimenti nei suoi confronti da parte delle autorità sanitarie.
Il proprietario del chiosco
Come leggiamo dal Corriere della sera, il locale chiuso dalle autorità sanitarie è sito a Piazza Duomo. Il proprietario è uno straniero residente da diversi anni in Italia. Il ritrovamento degli scarafaggi nel panino da parte della cliente sarebbe avvenuto un paio di settimane fa. Un episodio simile a quello di Treviso è accaduto a Cera (Verona) presso un altro locale. In questo caso, tramite un’ordinanza del sindaco Marco Franzoni, è stata sospesa al titolare “la licenza dell’attività di cibo etnico e obbligato il ripristino, entro 30 giorni dalla notifica dell’atto, delle condizioni igienico-sanitarie previste dalle normative Haccp”. Il motivo è stata la presenza di scarafaggi morti e di escrementi di topo all’interno della struttura.
Carcasse di nutria a Mantova
Il fatto di Treviso è stato segnalato a poche ore dall’altrettanto aberrante ritrovamento di due carcasse di nutria nel congelatore di un bar di Marmirolo, in provincia di Mantova. I carabinieri della locale stazione, assieme ai colleghi del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Cremona hanno denunciato il titolare del locale, un uomo di 42 anni, per il reato di “commercio di sostanze alimentari nocive”. La carne di nutria, secondo le leggi sanitarie attualmente vigenti in Italia, non è un prodotto compatibile con l’alimentazione umana.
Considerato ciò, come informa la Voce di Mantova, i militari hanno provveduto aa sequestrare i resti dei roditori e di oltre trenta chili di prodotti rimanenti, oramai infestati e contaminati, destinati allo smaltimento. Denuncia a parte, il proprietario del bar è stato sanzionato con una multa di 4.500 euro per il mancato rispetto delle procedure “HACCP”, ovvero un sistema preventivo di controllo dei prodotti alimentari che opera con il fine di garantire la sicurezza igienica. Richiesto, inoltre, il provvedimento di sospensione dell’attività all’ATS Valpadana.