A Trieste c’è un focolaio Covid tra i manifestanti No Green Pass che dal 15 ottobre stanno protestando contro l’obbligo del certificato verde sul lavoro. Al momento sono 46 i casi accertati legati alle manifestazioni.

Tra i portuali No Green Pass di Trieste 8 positivi al Covid

A Trieste il Covid sta correndo tra i manifestanti No Green Pass che da giorni stanno partecipando ai cortei contro le misure introdotte dal governo. A farsi portavoce dei No pass nel capoluogo friulano sono stati i portuali, con la minaccia di bloccare l’arrivo e la distribuzione delle merci nel nostro Paese.

L‘AGI riferisce che al momento sono 46 i casi positivi riconducibili alle manifestazioni nelle piazze della città. Di questi 8 sono portuali, sette di Trieste e uno di Monfalcone. Casi secondari si sono poi sviluppati tra i familiari dei manifestanti che hanno preso parte ai cortei. L’epidemiologo Fabio Barbone riferisce che i casi sono in rapido aumento.

Tra i contagiati c’è anche il pugile e portuale Fabio Tuiach, ex consigliere comunale, che ha deciso di non comunicare ufficialmente alle autorità portuali la positività al virus, ma lo ha dichiarato su Facebook.

Il magistrato Giorgianni è stato sospeso per le dichiarazioni alla manifestazione di Roma

La sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura ha sospeso il magistrato Angelo Giorgianni dalla Corte d’Appello di Messina. Il CSM ha accolto la richiesta di misura cautelare presentata dal procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi. Per Giorgianni sono arrivate la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio a seguito delle sue dichiarazioni alla manifestazione No pass del 9 ottobre nella capitale. Il magistrato aveva chiesto “un processo, una nuova Norimberga” per il governo italiano.

La ministra della Giustizia Marta Cartabia, titolare assieme al procuratore Salvi dell’azione disciplinare, aveva già disposto verifiche sul caso Giorgianni da parte degli ispettori. Il giudice messinese nei giorni scorsi aveva annunciato di voler andare in pensione da gennaio 2022. La difesa di Giorgianni aveva così tentato la strada del rinvio, allegando la richiesta di anticipare a novembre il suo collocamento a riposo. Tuttavia, lo stesso giudice in un’intervista si era dichiarato pronto alle dimissioni in qualsiasi momento, poiché voleva essere “libero di parlare”.

Giulia Panella

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