Hanno trovato il cadavere di una donna esile in due sacchi neri, nel parco dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni di Trieste, vicino alla casa di Liliana Resinovich, 63 anni,  svanita nel nulla dal 14 dicembre. È il corpo della donna? Gli investigatori sono al lavoro per scoprirlo. L’area è transennata, sul posto anche il magistrato.

Liliana, 63 anni, ex dipendente della Regione Friuli ora in pensione, è sposata dal 2005 col fotografo Sebastiano Visintin. È stato lui a lanciare l’allarme denunciando la scomparsa della moglie diverse ore dopo il suo allontanamento e solo dopo le insistenze del fratello di lei e di alcuni amici. L’uomo ha raccontato di aver salutato la moglie poco prima delle 8 dopo aver fatto colazione insieme e di essere poi uscito. Da quel momento ciò che è accaduto a Liliana è avvolto nel mistero: avrebbe dovuto raggiungere casa di un amico 82enne che aveva ripreso a vedere da qualche mese e che aiuta nelle faccende domestiche, ma non ha mai raggiunto il suo appartamento. L’uomo, come riportato da Il Piccolo, avrebbe parlato di un rapporto non idilliaco tra Liliana e il marito, al contrario di quanto raccontato dal fotografo, tanto che la donna stava pensando di lasciarlo: “No – ha raccontato l’anziano – non era quel rapporto idilliaco che lui descrive. Lei si lamentava di lui. Non mi ha mai parlato di maltrattamenti, ma di sudditanza, forse era succube. Credo fosse al limite della sopportazione e sull’orlo di lasciarlo”.

L’ultimo segnale di lilly come la chiamavano gli amici prima di svanire nel nulla: una telefonata poco dopo le 8 del mattino a Claudio Sterpin, 82 anni, che l’aspettava come ogni martedì per un aiuto nelle faccende domestiche. Poco dopo le 9 aveva provato a chiamarla il fratello. Ma Liliana non aveva risposto. Una commerciante l’aveva vista passare tra le 8 e le 9 vicino alla fermata del bus, a 500-600 metri da casa, nel quartiere San Giovanni. I due telefonini e la borsetta della donna sono stati trovati in casa. Le ricerche del Soccorso alpino erano state interrotte.

La procura aveva aperto un fascicolo contro ignoti. Il procuratore capo Antonio De Nicolo fino a poche ore fa aveva pesato le parole: “Qualsiasi ipotesi di reato va ritenuta assolutamente provvisoria”. Sono stati riascoltati alcuni testimoni, come Sterpin. Che nelle ultime interviste ha parlato di un’affettuosa amicizia con Liliana Resinovich e ha aggiunto che avrebbero dovuto partire per un weekend, lei avrebbe voluto lasciare il marito.

“Non sapevo niente di quella persona, è sconvolgente – aveva confidato al telefono prima del ritrovamento Sebastiano Visintin, fotografo, marito di Liliana –. Ho bisogno di sapere la verità. Spero non sia morta, spero sia andata a casa di qualcuno, magari da un’amica, e stia lì a trovare un equilibrio. Ma ormai il cerchio si sta chiudendo. Stanotte alle 2 e mezzo ho ricevuto una telefonata strana, non parlava nessuno. L’ho riferito alla  polizia”.