Al via da oggi 1° luglio il crowdfunding per “Tutte a casa – Donne, Lavoro, Relazioni ai tempi del Covid-19”. Si tratta di un documentario che racconta il rapporto tra donne e lavoro ai tempi del Coronavirus.
La piattaforma è Produzioni dal basso. Il progetto è stato ideato da un gruppo di professioniste dello spettacolo, documentariste, sceneggiatrici, autrici teatrali ma non solo, che hanno lanciato una call a marzo, in pieno lockdown.
“Tutte a casa – Donne, Lavoro, Relazioni ai tempi del Covid-19”
Un documentario partecipativo composto da video diari che raccontano come le donne
hanno vissuto la pandemia da Covid-19.
All’inizio del lockdown sedici filmmaker italiane si sono incontrate su un gruppo
Facebook dedicato al cinema e hanno deciso di unire le forze, colte dall’urgenza di
documentare il momento di crisi che si stava configurando, e hanno creato il
collettivo “Tutte a casa”. Il 17 Marzo 2020 è uscita la prima call pubblica lanciata sul web dal collettivo.
Un vero e proprio appello a tutte le donne che avevano voglia di “auto-narrare” in video che cosa era per loro la quarantena e che cosa significava “essere tornate nelle quattro mura di casa”. Le 16 autrici membri del collettivo e poi dell’associazione culturale “Tutte a casa” si sono ritrovate a raccogliere un vero e proprio archivio di 5.000 video. Centinaia di ore di girato, realizzato con diversi supporti, dal cellulare alla videocamera, dall’iPad alla Reflex, di più di 150 donne, in cui emerge una narrazione collettiva da un punto di vista di genere sul momento storico che abbiamo vissuto.
Un momento di straordinarietà storica e sociale
Quello che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo è un periodo che verrà ricordato anche nei libri di Storia ma che probabilmente verrà narrato solo dal punto di vista delle scelte politiche, e quindi per larga parte, dal punto di vista maschile.
“Quando abbiamo lanciato la nostra call non ci saremmo mai aspettate una tale partecipazione – raccontano le autrici – abbiamo riscontrato, da parte delle tante donne che hanno aderito al progetto, una gran voglia di raccontare, in maniera intima e non mediata, il loro punto di vista sulla pandemia, tra speranze in un cambiamento, difficoltà, incertezze, stravaganze. Anche per il nostro film siamo passate alla Fase 2 e, dopo aver raccolto tutto questo prezioso materiale, ci apprestiamo a tessere i fili di un racconto unico”.
Il ritratto di Tutte a casa non vuole solo essere un’indagine sociologica ma un vero e proprio “diario emotivo”. Una fotografia storica e socio culturale di donne che sono state costrette ad andare a lavorare fuori casa. Donne che invece hanno potuto lavorare da casa e anche quelle che non hanno potuto fare né l’una, né l’altra cosa.
Il film indaga le reazioni dell’animo femminile, cosa le spinge a reagire durante una crisi e come rinascono, più forti, più fragili, o semplicemente diverse.
Il crowdfunding durerà dal 1° luglio fino al 30 settembre e l’obiettivo da raggiungere è di 15.000 euro: con il contributo si affronteranno così le spese del montaggio e della post produzione.
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Silvia Pompi