Tyler Herro è l’indiscusso eroe della serata grazie ai suoi 37 punti, che servono a Miami per battere i Celtics e portarsi avanti 3-1 nella serie.
La partita
All’inizio della serie si prospettava una guerra che sarebbe durata 7 battaglie. Per ora le eastern conference finals non stanno tradendo le aspettative. Miami è sopra 3-1 ma tutte le partite si sono giocate fino all’ultimo respiro, compresa quella di stanotte che vedeva Miami sopra di 9 a poco più di 40 secondi dalla fine. Il risultato finale è 112-109 in favore degli uomini di Spoelstra che come al solito ha giocato una partita a scacchi. La zona sembra un’arma nucleare in grado di pietrificare l’attacco dei Celtics. Dall’altra parte a Boston bisogna imputare il numero di palle perse: 19 che hanno fruttato 17 punti per i rossoneri. Boston riesce a mandare ugualmente 5 giocatori in doppia cifra: Brown 21, Tatum 28 (0 nel primo tempo), Smart 10 (3/12 dal campo, 1/8 da 3), Kemba e Hayward. Dall’altra parte Miami ha 4 giocatori in grado di segnare più di 20 punti: Butler 24, Adebayo 22, Dragic 22 e Herro 37.
NBA legends are made in the playoffs
È doveroso dedicare un paragrafo a questo ragazzo che nella sua stagione da rookie ha stupito tutti e nei playoff è clamorosamente salito di livello. Stanotte ne ha messi 37 infrangendo una miriade di record: seconda prestazione all-time per un rookie, più giovane di sempre a segnare 30 punti uscendo dalla panca e record di franchigia per un giocatore al primo anno. Ma quello che stupisce è la facilità e la spensieratezza con cui Herro gioca. Il ragazzo sembra un veterano di questa lega in grado di cambiare marcia quando la partita lo richiede. In gara 4 17 dei 37 finali punti sono arrivati nel solo quarto quarto. Stanotte ha tirato 14/21 dal campo, 5/10 da 3 punti e 4/4 dalla lunetta. Durante i playoff è migliorato in tutte le principali voci statistiche e Spoelstra lo ha praticamente sempre schierato nei minuti decisivi nonostante le evidenti lacune difensive. Proprio coach Spo si è espresso su di lui a fine gara: “Ha una grande competitività umile dentro di luiHa fiducia nei suoi mezzi, ma soprattutto una mancanza di paura che è inusuale. Ma è abbastanza umile da mettersi al lavoro, rendendosi allenabile e accettando i consigli dei veterani che abbiamo in squadra. E più andiamo avanti, più guadagna fiducia.”
Lorenzo Mundi
per ulteriori aggiornamenti sul mondo del basket, clicca qui
seguici sulla nostra pagina Facebook
per tutte le news iscriviti a Metropolitan Magazine