Esteri

Ucraina: cresce la paura delle armi chimiche 

Cresce, in Ucraina, il timore di un impiego delle armi chimiche nel conflitto. E fra le vittime del conflitto c’è un giornalista americano del New York Times, Brent Renaud, ucciso nei sobborghi di Kiev, dalle forze russe, mentre un suo collega è rimasto ferito.

A farsi portavoce dei timori sulle armi chimiche è il presidente della Polonia Andrzej Duda, che in un’intervista alla Bbc sulle armi chimiche ha risposto “penso che Putin possa usare qualunque cosa in questo momento, specialmente quando si trova in una situazione difficile”. Un’eventualità che, secondo Duda, potrebbe portare a un impegno diretto della Nato. “Tutti speriamo che non osi farlo. Ma se usasse armi di distruzione di massa, questo sarebbe un cambio di gioco completo”. E un’inevitabile escalation del conflitto.

Accuse delle autorità ucraine nei confronti dell’esercito russo di aver utilizzato bombe al fosforo sono peraltro già arrivate, attraverso Oleksi Bilochytsky, capo della polizia di Popasna, (un centinaio di chilometri a ovest di Lugansk, nel Donbass, l’est del paese rivendicato dai russi).

Il presidente ucraino Zelensky ha avuto un colloquio proprio con Duda, dopo l’intensificazione degli attacchi russi nel nord ovest del paese, in alcuni casi a pochi chilometri dal confine polacco. Come al centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza di Javoriv, che si trova più o meno a metà strada fra Leopoli e il confine polacco, a circa 25 km dall’Unione Europea. Nel centro era attivo anche personale straniero. Sulla base sono stati lanciati una trentina di missili: al momento si contano 35 morti e 134 feriti.

Gli attacchi russi, che si stanno concentrando in quasi tutte le aree densamente abitate del paese, stanno producendo pesanti conseguenze: si stima che circa un milione di persone siano senza gas e riscaldamento. Gtsou, l’azieda che fornisce il gas in Ucraina, ha ha fatto sapere che si sta lavorando per riparare i danni che i bombardamenti hanno causato a Donetsk, Luhansk e Mykolaiv. Agli ingegneri è stato impedito di raggiungere un centro di distribuzione del gas a Bashtanka, nella parte meridionale del paese, a causa dei combattimenti in corso.

Cosa quali sono le armi chimiche che la Russia potrebbe usare nella guerra in Ucraina? Nella guerra con l’Ucraina, “la Russia potrebbe usare armi chimiche”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “Ora che sono state prodotte queste accuse false, dobbiamo rimanere vigili perché è possibile che la Russia stessa stia pianificando missioni con armi chimiche”, ha detto, respingendo le affermazioni del governo russo secondo cui gli Stati Uniti hanno gestito laboratori segreti in Ucraina per lo sviluppo di armi biologiche.

“Vediamo con orrore il numero crescente di vittime civili e l’insensata distruzione da parte delle forze russe. Il popolo ucraino sta resistendo con coraggio e determinazione, ma è probabile che i prossimi giorni porteranno una sofferenza ancora maggiore”, ha detto Stoltenberg al quotidiano Welt am Sonntag.

Guerra in Ucraina, cosa e quali sono le armi chimiche della Russia

Ma cosa sono queste armi? Le armi chimiche sfruttano la tossicità di alcune sostanze per uccidere, ferire o comunque danneggiare il nemico. Le Nazioni Unite classificano quelle chimiche come armi di distruzione di massa e una convenzione internazionale del 1993 ne ha messo al bando sia la produzione che lo stoccaggio.

Consiste nel rilasciare l’agente nelle vicinanze del bersaglio prima della diffusione. Agli inizi della prima guerra mondiale si aprivano semplicemente i contenitori di gas aspettando che il vento lo disperdesse oltre le linee nemiche.

Cosa sono e come funzionano le armi batteriologiche

Gli agenti batterici possono provocare carbonchio, peste polmonare, epidemie fra gli animali. Gli agenti virali possono dare vaiolo, febbre gialla, encefalite equina, influenza. Le tossine possono essere botulino, micotossine e altre.

Anche solo un chilogrammo di agenti batterici può essere più devastante di migliaia di tonnellate di agenti chimici. Per agire, però, la maggior parte degli agenti batterici deve essere inalata o ingerita. Agenti come quello del carbonchio sono in grado di fissarsi nel suolo in forma mortale anche per decenni, ma la maggior parte degli agenti svanisce nel giro di poco tempo.

In condizioni meteorologiche favorevoli, un missile Scud caricato con tossine di botulino è in grado di contaminare un’area di oltre tremila chilometri quadrati.

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