Anche il Giappone sceglie l’indipendenza graduale dai rifornimenti russi come gesto di sostegno per l’Ucraina. Lo annuncia il premier giapponese Fumio Kishida che spiega come “La corrispondenza dei valori universali e fondamentali delle nazioni non è mai stata così importante come adesso, con il mondo che si trova a un bivio storico”. Nonostante sia una scelta “molto difficile”, l’importante è “lo spirito di solidarietà tra i Paesi del G7”.

Giappone come l’Italia per l’Ucraina

Il Giappone sceglie l’eliminazione graduale del petrolio russo verso l’indipendenza, per essere vicini all’Ucraina ed evitare qualsiasi tipo di finanziamento a favore dell’attacco russo. Altro esempio cruciale di questa presa di posizione è proprio l’intesa Italia-Congo, il cui principale obiettivo è quello di sostituire il 50% dell’energia fornita da Mosca entro il 2023. La volontà di unione è considerata dunque l’elemento più importante per quanto riguarda il progetto di sostegno all’Ucraina, anche se il Giappone, privo di risorse naturali, sceglie questa strada con molta difficoltà.

Riguardo i progetti sull’isola di Sakhalin, considerati cruciali, Kishida ha comunque sottolineato: “Prenderemo provvedimenti per eliminare gradualmente in modo da ridurre al minimo gli effetti negativi sulla vita e le attività, ma il nostro piano di mantenere i nostri interessi (nei progetti) resta invariato”.

Lara Luciano

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