Con l‘aggressione della Russia e la guerra in Ucraina la politica italiana ha subito cambiamenti che hanno messo in discussione le vecchie divisioni politiche in virtù di un fronte comune per la difesa dei valori europei. Diverse sono le iniziative estere e interne che il governo italiano ha compattamente preso per affrontare la nuova situazione bellica in atto nell’Europa dell’est e le sue ripercussioni. Scelte che il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha riassunto in dieci punti in un post su facebook

Guerra in Ucraina, il ruolo centrale della politica estera

La guerra in Ucraina ha certamente avuto forti ripercussioni anche nel nostro paese. In particolare hanno assunto un ruolo centrale per vecchi e nuovi equilibri elettorali, in vista delle elezioni del 2023, la politica estera e il nuovo assetto europeo dettato dalla guerra. Ne emerso un fronte comune d’intervento che ha messo in crisi i vecchi sistemi populisti e sovranisti. Un intervento, come spiega il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Facebook, dettato dal fatto che l’aggressione russamette a rischio la sicurezza di un intero continente”.

Per questo, spiega di Maio, “diamo tutto il nostro supporto a un popolo che con coraggio sta resistendo anche per noi, difendendo valori che ci appartengono in quanto europei. Sosteniamo l’Ucraina a livello umanitario e con risorse economiche, beni di prima necessità e armi per l’autodifesa.”.

La no fly zone, le sanzioni e i corridoi umanitari

La politica italiana, spiga lo stesso Di Maio, sta lavorando per una risoluzione diplomatica del conflitto cercando di portare Putin al tavolo del negoziato. Per arrivare a questo ed evitare di “rispondere alla guerra con un’altra guerra”, il governo ha detto no alla no fly zone richiesta dagli ucraini alla Nato. Al tempo stesso si continua con la politica delle sanzioni alla Russia con lo scopo di “mettere all’angolo un governo che continua a bombardare un popolo inerme e senza colpe”. L’Italia in fine sta lavorando alla creazione di corridori umanitari e all’arrivo di una tregua per mettere in salvo i civili, tra cui 213 italiani ancora in Ucraina, ed evitare l‘uccisione di altri civili innocenti.

Il fronte interno

Sul fronte interno l’Italia ha dovuto far fronte alla speculazione e al rincaro incontrollato di gas e carburanti. C’è stato un primo decreto per calmierare i prezzi della benzina mentre si è in attesa di un intervento dell’Europa per controllare i costi da consumo di energia . Diversi sono stati inoltre i viaggi del ministro degli esteri Di Maio per rivedere i tratti bilaterali con alcuni stati come il Mozambico per la diversificazione delle fonti di energia. Lo scopo è di chiudere con la dipendenza da Mosca per evitare futuri ricatti russi.

Stefano Delle Cave

Seguici su metropolitanmagazine.it