In Ucraina l’esercito russo si prepara a riprendere gli attacchi e ed è pronta ad una nuova offensiva nell’area di Vasylivka e Zaporizhzhia in direzione Bakhmut. Lo riporta nel rapporto della mattina lo stesso Stato Maggiore Generale delle Forze Armate ucraine.

Gli ultimi aggiornamenti sui nuovi attacchi russi

Dagli ultimi aggiornamenti provenienti dai soggetti coinvolti, sembrerebbe che all’operazione offensiva nella zona orientale, nella quale continua un’incessante fuoco nei distretti di Donetsk, Slobozhansky e Pivdennobuzhsky, si sia aggiunto un rafforzamento ed un raggruppamento delle unità della Federazione in tutta l’area ucraina. In ogni caso però per il momento le maggiori ostilità sembrerebbero concentrarsi ancora nel Donetsk.

Secondo l’amministrazione militare, i russi starebbero cercando di sfondare a Severodonetsk da quattro direzioni diverse, dalle quali però sarebbero per il momento anche stati respinti. E così come Severodonetsk, città dichiarata sotto assedio, anche la regione del Lukansk preoccupa. La città sarebbe infatti stata definita dalle autorità ucraine sulla via per “trasformarsi in una nuova Mariupol”.

Gli aggiornamenti sull’ingresso in UE

In questi giorni all’Ucraina è arrivato un grande sconforto anche sul fronte diplomatico. È stata la Francia a gelare l’Ucraina commentandone l’ingresso nell’Unione Europea affermando che “ci vorranno 15 o 20 anni”. La dichiarazione durante un’intervista telefonica è del nuovo Ministro francese per gli Affari europei Clement Beaune, il quale ha anche affermato che comunque Kiev potrebbe riuscire ad entrare nella comunità politica europea proposta dal Presidente Macron. “Bisogna essere onesti. Se si dice che l’Ucraina entrerà nell’Unione Europea in 6 mesi, 1 anno o 2 anni, si mente. Ci vuole tanto tempo”.

Alla battuta d’arresto che arriva dalla Francia si è aggiunto il “no alle scorciatoie” pronunciato dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz, il quale aveva in realtà già dichiarato il precedenza di “non essere favorevole” alla rapida adesione dell’Ucraina al Blocco europeo. “Il fatto che non cista una scorciatoia sulla strada per l’adesione all’UE dell’Ucraina è per dovere di equità nei confronti dei sei Paesi dei Balcani occidentali” che da tempo chiedono di poter entrare a far parte della Comunità.

Ginevra Mattei