La situazione tra Ucraina e Russia non migliora affatto.
Gli orrori di Bucha sono stati denunciati da tutta Europa, mentre si teme che l’esercito russo stia cercando di reclutare nuovi soldati. A Odessa sono tornate a suonare le sirene di allarme. La popolazione è corsa a mettersi ai ripari, mentre diversi missili russi hanno colpito il porto di Mykolaiv sul Mar Nero. DIstrutta anche la più grande raffineria dell’Ucraina a Kremenchuk durante un attacco missilistico di venerdì scorso. Il presidente del Consiglio Ue: “Servono nuove sanzioni”.
Le fosse comuni di Bucha
Nel corso degli ultimi giorni è stata liberata dalla presenza del nemico russo la cittadina di Bucha a nord-est di Kiev. In seguito alla ritirata delle truppe russe verso i confini bielorussi, le immagini delle atrocità commesse nella città hanno fatto il giro del mondo. Civili giustiziati in strada, esecuzioni e cadaveri con le mani legate dietro la schiena. Le immagini raccontano anche di fosse comuni con oltre 300 corpi, persone morte da giorni. La città è stato teatro di uno degli scontri più feroci tra le due parti avvenuti finora.
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha chiesto alla Corte penale internazionale di inviare una missione investigativa per documentare e perseguire le atrocità commesse.
La comunità internazionale ha condannato l’atto commesso nei confronti di Bucha e dei suoi cittadini.
La prossima mossa sarà quella di preparare nuove sanzioni nei confronti della Russia.
Zelensky parla di “genocidio”, anche se la Russia nega ogni responsabilità, dichiarando le foto come false.
“Servono nuove sanzioni”
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha accusato l’armata russa di avere commesso “atrocita’” nella regione di Kiev. Rinnova l’impegno dell’UE ad offrire aiuto nei confronti dell’Ucraina ed imporre nuove sanzioni nei confronti di Mosca.
Intanto, nelle ultime ore, a Odessa si segnalano nuove esplosioni, allarme seguito anche da Kherson, altra città al Sud dell’Ucraina. A Mariupol sono proseguiti i combattimenti: entrambi i due schieramenti mantengono posizione. E mentre l’intelligence britannica crede che la Russia stia preparando nuove truppe, il Cremlino rivendica la completa liberazione della regione di Kiev.
Beatrice D’Uffizi
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