Le truppe ucraine hanno continuano a bombardare per tutta la notte il territorio della Repubblica popolare di Donetsk (DPR) inclusa la città principale dell’autoproclamata repubblica: lo afferma, riferisce la Tass, la missione della DPR presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento (JCCC).

Gli attacchi sono iniziati alle 2.16 ora di Mosca (0,16 in Italia) e hanno preso di mira l’insediamento di Staromikhailovka, alla periferia occidentale di Donetsk, ed è stato il sesto bombardamento nell’area dalla mezzanotte russa.

Colpiti anche gli insediamenti di Zaytsevo Yuzhnoye e Spartak, bersagli di colpi di mortaio.
Dopo le 3 ora di Mosca, secondo la missione, ci sarebbero stati altri sei bombardamenti, e altri due attacchi avrebbero colpito Dokuchayevsk e Yelenkovka alle 4.25 e alle 4.37 ora locale.
Ieri l’altra repubblica separatista, quella di Lugansk, avrebbe subito una cinquantina di attacchi da parte delle truppe di Kiev in violazione del cessate il fuoco, secondo la missione locale presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento (JCCC). Gli attacchi hanno preso di mira – riferisce la Tass – 27 aree residenziali

Il rapporto, pubblicato sul canale Telegram della missione, parla di bombardamenti sulle città di Dokuchayevsk, Oktyabr, Sosnovskoye, Aleksandrovka e Spartak tra le 21:04 e le 23:52 ora di Mosca. Donetsk è stata bombardata alle 00:03 di domenica e i colpi hanno preso di mira la fabbrica di prodotti chimici.

Secondo gli osservatori internazionali, il numero delle violazioni del cessate il fuoco è aumentato enormemente negli ultimi giorni. Ieri ne sono state segnalate almeno 49 da parte delle forze armate ucraine nel territorio della repubblica separatista di Lugansk. “In alcune di esse sono state utilizzate armi pesanti”, ha affermato la missione nel suo canale Telegram. Gli attacchi hanno preso di mira 27 aree residenziali della repubblica.

Venerdì, i leader delle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk, Leonid Pasechnik e Denis Pushilin, hanno annunciato l’evacuazione degli abitanti delle repubbliche in Russia, adducendo la crescente minaccia di ostilità. Mentre ieri hanno chiamano la popolazione alla ‘mobilitazione generale’ nelle repubbliche.

Secondo la Nato “tutti i segnali indicano che la Russia stia pianificando un attacco all’Ucraina su larga scala”. “Le truppe non vengono ritirate come dice la Russia e nuove truppe si aggiungono”, ha affermato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, aggiungendo che vi sono indicazioni di tentativi russi di creare un pretesto per l’attacco. Stoltenberg si è detto comunque sempre a favore di una soluzione negoziata. “Vogliamo che la Russia cambi direzione e si sieda al tavolo con noi”, ha sottolineato.