Ucraina:  strage nella stazione ferroviaria di Kramatorsk, saliti a 52 morti

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Di Redazione Metropolitan

Nelle ultime ore sono arrivate nuove informazioni sulla strage nella stazione ferroviaria di Kramatorsk, nell’Ucraina orientale, colpita da un missile venerdì mattina. Secondo il governo regionale di Donetsk i morti sono saliti a 52, fra cui ci sono 5 bambini: 12 persone sono morte nell’esplosione del missile, mentre altri 40 poco dopo, in ospedale.

Secondo Kyiv Independent, che cita il governatore dell’oblast, nell’attacco di Kramatorsk sarebbero morte 50 persone, tra cui 5 bambini. In totale, nel paese, durante la guerra, secondo l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina ad oggi sarebbero morti 176 bambini e più di 324 sarebbero rimasti feriti. Su quanto accaduto a Kramatorsk, vengono scaricate le responsabilità tra le parti con Mosca che nega di essere l’artefice dell’attacco, affermando che i missili utilizzati non sono in dotazione alle truppe russe. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dal canto suo, ha chiesto “una ferma risposta globale”.

“Tutte le maggiori potenze mondiali – ha detto in un video – hanno già condannato l’attacco russo a Kramatorsk. Come il massacro di Bucha – ha continuato -, come molti altri crimini di guerra russi, l’attacco missilistico a Kramatorsk deve essere una delle accuse al tribunale. Tutti gli sforzi del mondo saranno volti a stabilire ogni minuto: chi ha fatto cosa, chi ha dato ordini, da dove veniva il razzo, chi lo trasportava, chi ha dato l’ordine e come è stato coordinato l’attacco. La responsabilità è inevitabile”, ha aggiunto.

Nel frattempo le forze russe stanno proseguendo nella loro riorganizzazione: diversi analisti sono convinti che nei prossimi giorni compiranno una nuova offensiva nell’est e nel sud dell’Ucraina. A Odessa, il principale porto ucraino sul Mar Nero, è stato deciso un coprifuoco per timore di nuovi attacchi dopo quelli dei giorni scorsi. Intanto nella giornata di oggi sono previste una decina di evacuazioni di civili dalle città ucraine dove i combattimenti sono più intensi, fra cui Mariupol: ma non è chiaro se l’esercito russo rispetterà gli accordi per il cessate il fuoco preliminari alle evacuazioni.