Ulyssa lo sa, scritto da Alessia Sorgato, è il legal thriller tutto al femminile edito La Torre dei Venti per la collana Ostro; un libro ambientato durante la pandemia in cui l’autrice indaga gli effetti, di quest’ultima, sulla gente e sulle consuetudini che, nell’epoca pre-Covid, erano la normalità. Un altro tema importante affrontato nel libro, è anche la mancata tutela di chi si trova in condizioni di svantaggio e, di conseguenza, è più fragile.

Ulyssa lo sa, Alessia Sorgato: gli effetti della pandemia sulla gente e le consuetudini

Ulyssa lo sa di Alessia Sorgato è un legal thriller quasi tutto al femminile in cui si presentano personaggi interessanti e tridimensionali come la protagonista Asia Soldato, un avvocato penalista che ha a cuore i problemi di chi è più fragile ed è poco tutelato. L’autrice, che come la sua protagonista è un avvocato penalista; trae ispirazione da un fatto di sangue realmente accaduto a Milano durante il secondo lockdown.

A tal proposito, elabora le sue personali teorie sull’omicidio, o presunto tale, di uno stimato ginecologo esperto in procreazione medicalmente assistita; quest’ultimo, è trovato morto nei pressi della Stazione Centrale. L’opera è ambientata durante questa pandemia e si mostrano infatti i suoi effetti sulla gente e sullo svolgimento di quelle che un tempo erano normali e quotidiane attività; colpiscono soprattutto le ricadute sulla macchina della giustizia, che incontra ostacoli che possono portare a pesanti conseguenze –

«La chiusura per Covid, la gente in smart-working, è un continuo scaricarsi le responsabilità. È un’epoca strana, quella che stiamo vivendo. Il virus offre molti alibi, purtroppo».

Una riflessione sulla mancata tutela di chi si ritrova in una condizione di svantaggio

Asia si trova a gestire proprio tali problematiche quando deve difendere un giovane rider senegalese di nome Mamadou dall’accusa di essere stato il responsabile della morte del ginecologo: la sua presenza sul luogo del delitto è stata registrata da alcune telecamere di sorveglianza ma in realtà la sua figura non è nitida, e potrebbe appartenere a chiunque. L’avvocato si rende subito conto di trovarsi di fronte a un caso gestito con leggerezza, dettato dalla necessità di trovare in fretta un colpevole; inoltre, Mamadou è il capro espiatorio perfetto, essendo un immigrato in attesa del permesso di soggiorno.

Alessia Sorgato ci spinge a riflettere sulla triste condizione di chi arriva nel nostro Paese e non ha tutele di nessun tipo: è quindi facile essere sottomessi alla volontà di chi vuole sfruttarli o, come in questa situazione, alle decisioni di chi agisce assecondando un pregiudizio radicato nella società.

Asia è però diversa: insieme a sua nipote Ulyssa, che studia legge ad Harvard, va in cerca delle prove per scagionare Mamadou; convinta di trovarsi di fronte a una faccenda molto più intricata di quanto si possa pensare. Aiutate da due amiche di Ulyssa, le due intraprendenti donne si mettono al lavoro sul caso, svelando inganni e misteri intorno alla figura del medico; l’autrice ci restituisce, anche nei suoi dettagli procedurali, le avvincenti fasi dello svolgimento delle indagini, fino alla loro inaspettata conclusione.

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