Uma Thurman: la venere di Quentin Tarantino

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Di Redazione Metropolitan

Se penso a Uma Thurman, penso a Quentin Tarantino. Nessuna attrice, più di lei, ha saputo interpretare alla perfezione i parossismi rabbiosi, nevrotici e sanguinolenti partoriti dalla mente tarantiniana.

Uma Thurman: il debutto e la carriera

Bella, austera ed elegante: queste le carte vincenti dell’attrice che non passano inosservate agli esperti del settore. Anticonformista e schiva, Uma, al liceo, viene bullizzata per il suo carattere fantasioso e a-sociale e, per questo, all’età di 15 anni, decide di abbandonare la aule scolastiche per dedicarsi a tempo pieno alla sua vera vocazione: il cinema.

uma thurman
Mia Wallace in Pulp Fiction

Inizialmente prende parte a pellicole cinematografiche che si riveleranno essere dei veri e propri flop, ma -come recita il vecchio detto- ‘chi l’ha dura la vince’, la Thurman non si lascia scoraggiare dai primi fallimenti, e, un giorno, cattura l’attenzione di uno dei registi più famosi e controversi di Hollywood : Terry Gilliam. La Thurman interpreta Venere nel film Le avventure del barone Munchausen (1988). Chi se la dimentica? Quando uscì da quella conchiglia, vestita solo di velati indumenti trasparenti, suscitò l’invidia di tutte le quote rosa del mondo. Avrebbe suscitato invidia anche della stessa Venere di Botticelli.

Non ve la ricordate? Vi rinfresco la memoria.

Uma Thurman nel film di Terry Gilliam
Uma Thurman nel film di Terry Gilliam

Piangiamo, sorelle. La Thurman ha dalla sua dei requisiti parecchio evidenti. Non è solo bellezza però. Se con Gilliam avevamo il dubbio delle doti e delle capacità recitative di Uma (che praticamente per tutto il film interpreta una statua, esteticamente bellissima, ma pur sempre immobile), con Pulp Fiction e il personaggio di Mia Wallace abbiamo la conferma del suo forte corredo attoriale. Il ruolo, non per niente, le frutta una nomination agli Oscare al Golden Globe.

Uma Thurman arriva al massimo della popolarità, il resto è storia.

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