Sala Grande si riempie di nuvole e la voce di Malika Ayane, accompagnata dalle note di un basso, da il benvenuto all’80 esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. La cantante milanese intona soavemente una versione minimalista de “Il cielo in una stanza”, indimenticabile pezzo di Gino Paoli. È l’inizio di un nuovo sogno. A questo scenario quasi futuristico prende parte anche il pubblico, che si palesa con il rumore degli applausi. È ora il momento di accogliere sul palco Caterina Murino, madrina al Lido, che fa gli onori di casa omaggiando il mondo del cinema con la potenza e la bellezza delle sue immagini.

Come ogni edizione che si rispetti, Venezia 80 non poteva che aprirsi con un discorso degno di nota. Caterina Murino saluta con emozione il suo pubblico, quello presente in sala e quello di fronte al piccolo schermo. C’è però una categoria della quale l’attrice non vuole assolutamente dimenticarsi: gli assenti. È a loro che dedica la kermesse veneziana. A coloro che hanno avuto il coraggio di mancare per difendere il valore morale e intellettuale del proprio lavoro. A coloro “la cui passione non può essere certo sostituita da un algoritmo”. Un riferimento chiaro agli scioperi che stanno coinvolgendo il mondo dello show business. Un inno al cinema che non ha paura, che ha valori, che fonda parte della sua bellezza sul ricordo, ma che, al contempo non teme la rivoluzione. Un benvenuto al cinema che sa raccontare il quotidiano, con tutte le sue difficoltà e gli obbrobri.

Liliana Cavani: “sono la prima donna a ricevere il Leone alla carriera”

Venezia 80, Liliana Cavani riceve il Leone d'Oro alla carriera da Charlotte Rampling - Photo Credits: Agi

Al tema del doloroso e del terrificante si aggancia il meraviglioso e intellettuale discorso dell’attrice Charlotte Rampling, sul palco del Lido per omaggiare la straordinaria Liliana Cavani, sua guida sul set de “Il portiere di notte”. Regista e attrice che questa sera ha ricevuto il leone alla carriera. Anche lei, dall’alto della sua esperienza, saluta ironicamente il pubblico, ringraziando la Biennale per il premio ricevuto e per essersi ricordata di lei, che “pensava di essere una di quelle sarte con dei clienti semplicemente affezionati…

Liliana Cavani ricorda con piacere la sua provenienza da documentarista, i lavori più che accurati sulla Seconda Guerra Mondiale, le produzioni su San Francesco, senza dimenticarsi della pellicola con Rampling e Dirk. Ma al di là delle sue opere ci tiene a ribadire come lei stessa sia la prima regista ad aver ricevuto il Leone alla Carriera. Uno spunto di riflessione sulla poca equità di genere che ancora oggi regola il mondo del cinema. Un invito alla Biennale per far sì che le cose cambino, che venga riconosciuta l’eccellenza femminile.

Venezia 80: Damian Chazelle da il via alle danze

Salutata con calorosi applausi Liliana Cavani, è giunto il momento di entrare nel vivo di Venezia 80. Caterina Murino introduce le giurie a capo delle varie sezioni della mostra. A giudicare i film in concorso un gruppo di volti noti del cinema che conta. Saleh Bakri, Jane Campion, Mia Hansen-Løve, Gabriele Mainetti, Martin McDonagh, Santiago Mitre, Laura Poitras e Shu Qi saranno guidati da Damien Chazelle. Il giovane regista di La La Land, Babylon e Wiplash avrà il duro compito di mettere d’accordo il gusto critico di queste personalità cinematografiche ingombranti.

Per concludere la cerimonia d’apertura c’è ora un’ultima cosa da fare. Caterina Murino invita sul palco il timido regista americano che, con un italiano dai suoni maccaronici, è costretto a ripetere insieme alla madrina la frase senza la quale la mostra non può avere inizio: “Diamo il benvenuto all’ottantesima mostra internazionale d’arte cinematografica della biennale di Venezia”. Buona la prima!

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