Un viaggio sulla luna con ‘Armstrong’ dei Finley (Recensione)

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Di Redazione Metropolitan

I Finley sono un gruppo rock italiano nato nel lontano 2002 a Legnano (MI). È così composto: Pedro alla voce, Ka alla chitarra, Ivan al basso e Dani alla batteria. Durante la loro carriera hanno venduto oltre 300.000 copie vincendo premi e riconoscimenti. Sono stati gli idoli di un’intera generazione con la hard pop 85, impossibile che “se lo vuoi tutto è possibile nulla è inafferrabile senza un limite”. L’ultimo album risaliva al 2012 ma ora sono tornati in attività con grande stile.

Copertina ufficiale di ‘Armstrong’ dei Finley fuori il 13 ottobre 2017 – Immagine web

Gli ultimi singoli ‘La Fine Del Mondo’, ‘Odio Il DJ’, e ‘7 Miliardi’ sono solo un assaggio di ‘Armstrong’ il loro sesto (settimo se si vuol considerare anche l’EP ‘Band At Work’) album studio uscito il 13 ottobre 2017. Contiene 10 brani il cui filo conduttore è il tema dello spazio e la propensione verso l’infinito. La scelta di trattare questo argomento, in perfetta linea con l’essenza del Romanticismo ottocentesco, potrebbe sembrare scontata. La band ha invece saputo coglierne le giuste sfumature per messaggio che vogliono trasmettere. Questo disco si pone l’obiettivo di essere il loro manifesto artistico e segna una grande svolta elettronica.

Neil Armstrong ha segnato un’epoca, un cambiamento rivoluzionario che ha dato speranza ad una generazione: per noi ‘Armstrong’ è il nostro cambiamento.

‘Armstrong’ è un album da ascoltare con la mente e con il cuore. Il sound moderno e fresco con l’aggiunta di nuovi elementi conferma la loro crescita artistica. A volte si ha la necessità di sperimentare qualcosa di nuovo con la consapevolezza che possa essere rischioso, ma i Finley non hanno avuto paura e questo coraggio va premiato.

La band -Immagine web

La titletrack ‘Armstrong’ apre le danze come poesia sottoforma di musica in cui si nota subito la venatura elettronica. Un’attrazione che va oltre i limiti spazio-temporali: “Tu sei la luna ed io sono Armstrong” è una dichiarazione decisa per chi si trova ad un passo verso l’infinito, “saremo l’inizio e l’epilogo”. Come una fenice che risorge dalle ceneri questa è la rinascita dei Finley, di nuovo infiammati. ‘Odio il dj’ è il loro singolo estivo uscito a giugno. Colpisce per il sound orecchiabile ed è al pari di molte hits. Si fa ironia sul ruolo del dj a volte sopravvalutato rispetto a quello del rocker. ‘La fine del mondo’ è sulla stessa linea d’onda di ‘Armstrong’ ma con una dolcezza singolare. La voce di Pedro riesce ad entrarti dentro: un Big Bang di sensazioni ad ogni ascolto. ‘C’è una strada’ rimanda allo stile dei Thegiornalisti, un esperimento ben riuscito che spezza l’album in maniera intelligente. ‘Benzina Sul Cuore’ sa essere provocante e sensuale con un sound internazionale. Potrebbe benissimo essere trasmessa nelle migliori radio straniere.  È un amore che va in fiamme, sincronizziamo i nostri battiti. ‘Keep Calm And Carry On’ ha musicalmente la stessa rabbia di ‘Addio’ contenuta nel loro primo album ‘Tutto è possibile’ ma più nu-metal. Interessante la scelta di un’espressione di tendenza come titolo. Rappresenta la forza di chi cade e si rialza, mantieni la calma e vai avanti. ‘7 Miliardi’ la perla dell’album comunica un’intimità caratteristica del gruppo. Il testo è magico e riesce a trasportarti in una dimensione parallela. ‘Zombie’ con la sua frenesia riesce ad entrati in testa senza uscirne. “La sera supereroi il giorno dopo zombie” lascerebbe erroneamente intendere un’indimenticabile notte da leoni ai limiti della follia. Questo testo ha una profondità che forse non tutti noteranno e sarebbe un peccato. Evidenzia in modo diretto la monotonia della vita, questo eterno susseguirsi di eventi a cui non possiamo sottrarci. Una società che ti priva del tuo essere ti rende uno zombie identico agli altri. C’è un’influenza del pensiero marxista dove si parla della dura realtà del lavoratore. Inizia ad urlare perchè non puoi scappare. ‘Il Mio Segreto’ e ‘Pelledoca’ con la loro estrema limpidezza chiudono l’l’album in bellezza. Confermano come i Finley siano riusciti a restare fedeli allo stampo dei precedenti lavori. Hanno aggiunto un pizzico di elettronica senza esagerare e sviluppando una maturità non indifferente.

La sensibilità di questi ragazzi si coglie dalle note più semplici alle più elaborate. La loro purezza brilla di una loro mai vista, la stessa delle stelle (per rimanere in tema). Traccia dopo traccia si compone questa lunga orbita. È una musica che ti accompagna in un lungo viaggio attraverso pianeti sconosciuti. Infondo bastano un paio di cuffiette per toccare il cielo è perchè no, anche per scoprire i suoi segreti. (“E ci perderemo nell’universo dimenticando il resto”). I Finley hanno accarezzato questi misteri e ne hanno fatto il loro punto di forza. Trattando l’attrazione umana come l’l’attrazione dei corpi celesti hanno dato alla luce canzoni che tolgono seriamente il respiro.

TRACKLIST

  1. Armstrong
  2. Odio il dj
  3. La fine del mondo
  4. C’è una strada
  5. Benzina sul cuore
  6. Keep calm and carry on
  7. 7 miliardi
  8. Zombie
  9. Il mio segreto
  10. Pelledoca

VOTO 9/10

 

Giulia Pappalardo