Il Ministro della difesa tedesco, Ursula von der Leyen è la prima presidente donna della Commissione Europea. Eletta con una maggioranza risicata, ha tenuto un discorso in cui ha rimarcato i valori europei, dal salario minimo alla parità di genere e alla questione migratoria.

L’elezione di Ursula von der Leyen

Ursula von der Leyen è la nuova presidente della Commissione Europea. Ministro della difesa tedesco, von der Leyen è la prima donna a ricoprire questa carica e prenderà il posto del criticatissimo Jean-Claude Junker.

La votazione l’ha vista vincere per soli 9 voti in più di quelli necessari. La von de Leyer ha ottenuto soltanto 383 voti favorevoli contro 327 contrari, 22 astenuti e un voto nullo. Con un totale del 51.9%, la nuova presidente è stata eletta con la percentuale più bassa degli ultimi 25 anni.

Il risultato sorprende: Popolari, Socialdemocratici e Liberali contano in totale 444 voti e se si considera che 24 sono arrivati dagli ungheresi di Fidesz, il partito di Orban attualmente sospeso dal PPE, e 26 dal Pis, partito conservatorepolaccodi Jaroslaw Kacynsky, in aggiunta ai 14 voti, a sorpresa, del M5s, il quadro che ne esce è di una presidente che non gode di un sostegno diffuso all’interno della maggioranza.

Parlamento europeo – Photo Credit: europarl.europa.eu

Chi è Ursula von der Leyen

Figlia di Ernest Albrecht, ex Presidente del Land della Bassa Sassonia, nasce a Ixelles, in Belgio, nella regione di Bruxelles-Capitale, l’8 ottobre del 1958.

Trascorre i primi anni della sua vita in Belgio, frequentando la scuola europea. Nel 1971 la sua famiglia torna in Germania a seguito dell’elezione del padre. Nel 1987 si laurea in Medicina presso la Scuola Superiore di Medicina di Hannover ed ottiene la laurea magistrale nel 1991. Ex moglie dell’aristocratico tedesco Heiko von der Leyen, è madre di sette figli.

Fedelissima di Angela Merkel, entra in politica alla fine degli anni ’90 e viene nominata Ministro della famiglia nel 2005. Dal dicembre 2013 è Ministro della difesa tedesco. È stata oggetto di critiche su presunti illeciti riguardanti consulenze esterne.

Chi è Ursula von der Leyer – Credit: EuroNews

Il discorso

Esattamente 40 anni fa è stata eletta la prima Presidente del Parlamento europeo, Simone Veil, che ha presentato la sua visione di un’Europa più unita e giusta. È grazie a lei, e a tutte le altre icone europee, che oggi vi presento la mia visione dell’Europa. E 40 anni dopo, è con grande orgoglio che posso dire: finalmente è una donna che si candida alla presidenza della Commissione europea.

Simone Veil Ursula von der Leyen
Simone Veil, ex Presidente del Parlamento europeo – Photo Credit: Reuters

Questa è la via europea: siamo ambiziosi. Non lasciamo indietro nessuno. E offriamo prospettive. Se vogliamo avere successo con questo piano ambizioso, abbiamo bisogno di un’economia forte. Perché ciò che vogliamo spendere dobbiamo guadagnare prima di tutto.

Il salario minimo europeo, la disoccupazione giovanile e la parità di genere

In un’economia sociale di mercato, ogni persona che lavora a tempo pieno dovrebbe guadagnare un salario minimo che consenta una vita dignitosa. Pertanto svilupperemo un quadro di riferimento, ovviamente nel rispetto dei diversi mercati del lavoro. […] e voglio una migliore protezione per coloro che perdono il posto di lavoro quando la nostra economia subisce una dura crisi.

Voglio anche più uguaglianza ed equità per i nostri giovani. La disoccupazione giovanile in Europa è del 14,2%, ma in alcuni paesi varia dal 5 al 40 per cento. Non possiamo accettarlo. I giovani hanno aspirazioni, vogliono lavorare, vogliono avere un futuro – ed è nostro compito permettere loro di realizzarlo.

Dobbiamo prenderci cura dei più vulnerabili: i nostri figli. Dobbiamo combattere la povertà. […] Abbiamo bisogno di una garanzia per i bambini per contribuire a garantire che ogni bambino in Europa a rischio di povertà ed esclusione sociale abbia accesso ai diritti più elementari come l’assistenza sanitaria e l’istruzione.

 Garantirò la piena parità di genere nel mio Collegio dei Commissari. […] Sono convinta: se colmiamo i divari che ci separano, l’Unione europea ne uscirà più forte.

Difendere i valori dell’Europa

Lo Stato di diritto è il nostro miglior strumento per difendere queste libertà e per proteggere i più vulnerabili della nostra Unione. Questo è il motivo per cui non vi può essere compromesso quando si tratta di rispettare lo Stato di diritto.

Lo stato di diritto è universale. Si applica a tutti. Negli ultimi cinque anni, più di 17.000 persone sono annegate nel Mediterraneo, che è diventato una delle frontiere più letali del mondo. In mare c’è il dovere di salvare vite umane e nei nostri trattati e convenzioni c’è il dovere giuridico e morale di rispettare la dignità di ogni essere umano.

L’Unione europea può e deve difendere questi valori. L’Unione europea ha bisogno di frontiere umane. Dobbiamo salvare, ma salvare da soli non basta. Dobbiamo ridurre l’immigrazione irregolare, dobbiamo combattere i contrabbandieri e i trafficanti, dobbiamo preservare il diritto di asilo e migliorare la situazione dei rifugiati, ad esempio attraverso corridoi umanitari in stretta collaborazione con l’UNHCR. Abbiamo bisogno di empatia e di azioni decisive.

Questo ci permetterà di tornare a uno spazio Schengen di libera circolazione pienamente funzionante, il principale motore della nostra prosperità, sicurezza e libertà.

Dobbiamo modernizzare il nostro sistema di asilo. Un regime europeo comune in materia di asilo deve essere esattamente questo: comune.

Il ruolo dell’Europa nel mondo

Credo che l’Europa debba avere una voce più forte e più unita nel mondo e deve agire rapidamente. Per questo dobbiamo avere il coraggio di prendere decisioni di politica estera a maggioranza qualificata. E di sostenerle uniti.

La pietra angolare della nostra difesa collettiva sarà sempre la NATO. Resteremo transatlantici e dobbiamo diventare più europei. […] La stabilizzazione è sempre accompagnata da diplomazia, riconciliazione e ricostruzione.

La Brexit

Non posso parlare dell’Europa senza parlare dei nostri amici del Regno Unito. Per la prima volta nel 2016 uno Stato membro ha deciso di lasciare l’Unione europea. Si tratta di una decisione seria. Ce ne rammarichiamo, ma lo rispettiamo. […] Tuttavia, sono pronta per un’ulteriore proroga della data di ritiro, se per una buona ragione dovesse essere necessario più tempo. In ogni caso, il Regno Unito rimarrà nostro alleato, nostro partner e nostro amico.

Una nuova spinta per la democrazia europea

Voglio che i cittadini europei svolgano un ruolo guida e attivo nella costruzione del futuro della nostra Unione. Voglio che abbiano voce in capitolo in una conferenza sul futuro dell’Europa, che inizierà nel 2020 e durerà due anni.

Sono favorevole al diritto di iniziativa del Parlamento europeo. Quando l’Assemblea, deliberando a maggioranza dei suoi membri, adotta risoluzioni in cui si chiede alla Commissione di presentare proposte legislative, mi impegno a rispondere con un atto legislativo nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità, sussidiarietà e migliore legislazione.

Sono convinta che il nostro partenariato rafforzato contribuirà ulteriormente a far sentire la voce dei cittadini.

Unità e rafforzamento dell’Europa

Sono nata a Bruxelles e sono stata europea prima di apprendere più tardi che sono tedesca e della Bassa Sassonia. Ecco perché per me c’è una sola cosa: unire l’Europa e rafforzarla.

Chiunque voglia rafforzare, crescere e far fiorire questa Europa con me mi ha al suo fianco come un appassionato combattente. Ma chiunque voglia indebolire o dividere questa Europa, o toglierne i valori, troverà in me un duro avversario.

Invito tutti gli europei a partecipare. È la cosa più preziosa che abbiamo: Viva l’Europa, viva l’Europa, viva l’Europa.