Negli Usa il governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, ha annunciato ufficialmente la sua campagna elettorale in vista delle presidenziali del 2024.
Durante una diretta sul profilo Twitter di Elon Musk, iniziata con quasi mezz’ora di ritardo a causa di problemi tecnici e sovraccarico dei server, DeSantis ha affermato di volersi candidare per “guidare il grande ritorno degli Stati Uniti”. Il governatore repubblicano aspira a diventare il primo presidente italo-americano degli Usa, strappando la nomination a Donald Trump che prende in giro il rivale per i disguidi Twitter.
La diretta sarebbe dovuta iniziare alle 18, ma ci sono stati talmente tanti problemi che alla fine DeSantis è riuscito a fare il suo annuncio solo alle 18:26. A poter parlare erano DeSantis, il capo di Twitter Elon Musk e il venture capitalist David Sacks, uno dei principali consiglieri di Musk, ma all’inizio le loro voci erano coperte da eco e interferenze. L’account di DeSantis è entrato e uscito dalla diretta ripetutamente, disattivando e riattivando l’audio a più riprese prima di lasciarla completamente. Vari utenti che stavano cercando di seguire l’annuncio su smartphone hanno raccontato che l’app di Twitter si è chiusa repentinamente più volte. Centinaia di migliaia di potenziali ascoltatori avevano già abbandonato il collegamento quando DeSantis ha cominciato effettivamente a parlare.
«I problemi tecnici di mercoledì hanno mostrato come Twitter stia funzionando tutt’altro che senza problemi e ha trasformato quello che doveva essere il coronamento di Musk in una scena un po’ imbarazzante», ha scritto sul New York Times il giornalista Ryan Mac. «Per Musk l’annuncio di DeSantis doveva essere un’opportunità per promuovere molteplici dei propri interessi. Era intanto un “coming out” politico per il miliardario, che da anni flirta con account e politici di destra su Twitter ma non non si è mai allineato con un candidato alla presidenza nel modo in cui lo sta facendo con DeSantis. E doveva anche essere un modo per portare avanti i propri interessi commerciali mettendo Twitter sotto i riflettori. Invece la reazione di fronte a una diretta vacillante è stata di shock e disprezzo per il fatto che un annuncio che avrebbe dovuto essere accuratamente coreografato sia andato così male».
Il 44enne governatore della Florida si unisce alla pattuglia degli altri candidati già dichiarati, che intendono contendere all’ex presidente la nomination del partito e rilanciare il Gop verso una nuova fase post-Trump. Tra tutti, DeSantis è considerato l’avversario più temibile per il tycoon, proprio per il suo profilo di conservatore di “destra”, pur proponendosi come una versione “più presentabile” di Trump. Nell’ultimo anno, anche in preparazione di una possibile candidatura, DeSantis si è distinto nel fare approvare in Florida una serie di leggi che ridimensionano i diritti Lgbtq, o in chiave anti-immigrazione e pro-armi.
Anche i sondaggi, pur confermando il vantaggio dell’ex presidente per la nomination repubblicana, accreditano DeSantis come lo sfidante più forte, rispetto alle candidature dell’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley, al senatore della South Carolina Tim Scott, all’imprenditore Vivek Ramaswamy o all’ex governatore dell’Arkansas Asa Hutchinson. Altra candidatura attesa nelle prossime settimane è quella dell’ex vice presidente Mike Pence.