Negli USA il Senato ha dato il suo primo ok all’avvio delle procedure riguardo la proposta di legge bipartisan per una stretta sulle armi. La speranza comune è quella che si arrivi all’approvazione definitiva entro la fine della settimana.

Fino ad oggi, l’ultima legislazione federale degna di nota sul controllo delle armi risale al 1994, quando venne vietata la produzione per uso civile di fucili d’assalto e di caricatori a grande capacità. È ora evidente però quanto gli Stati Uniti necessitino di nuove misure che possano davvero. salvare il Paese dallo scomparire in una scia di sparatorie non più tollerabili.

Le misure restrittive sulle armi

Photo Credits Il Gazettino

A seguito dell’ennesima strage compiuta attraverso l’uso di armi da fuoco facilmente acquistate è partito negli Stati Uniti un appello, il cui vertice è nello stesso Presidente Joe Biden, che chiedeva a gran voce provvedimenti a favore di un maggior controllo sul mercato delle armi. Lo scorso 12 giugno un gruppo trasversale di senatori si è quindi accordato al fine di costituire un nuovo e più ferreo sistema di controlli in particolare riguardo i possibili precedenti penali degli acquirenti di età inferiore ai 21 anni. Sono inoltre stati stanziati due importanti finanziamenti che possano aiutare non solo a prevenire ma anche, se ce ne fosse bisogno, a curare. Si tratta rispettivamente di 2 miliardi di dollari per i programmi di sicurezza nelle scuole e 11 miliardi di dollari per la salute mentale. A questi si aggiunge poi un futuro investimento che, nella mente di chi ne ha predisposto lo stanziamento, serviranno ad incentivare gli Stati ad implementare le “red-flag laws”: le letteralmente “leggi bandiera rossa” sono provvedimenti per togliere le armi da fuoco alle persone considerate una minaccia.

Non tutti però sembrano esser favorevoli ai nuovi provvedimenti che si spera di poter mettere in atto. È in particolare la NRA a farsi portavoce dell’opposizione. Per esteso, la National Rifle Association of America è un’organizzazione che agisce, fin dalla sua fondazione nel 1871, in favore dei detentori di armi da fuoco degli Stati Uniti d’America e dunque non poteva che supportare la lotta contro le nuove misure di sicurezza. “Ci opporremo a questa legislazione sul controllo delle armi perché non è all’altezza di tutti i livelli” ha dichiarato l’associazione. E nonostante il positivismo del leader del Senato democratico Chuck Schumer, che in un comunicato ha espresso tutta la fiducia che ripone nei miglioramenti a cui le nuove misure condurranno, come anche le opinioni dei civili nemmeno il voto per il primo ok procedurale è stato unanime. Il conteggio dei voti ha infatti contato 64 si ma anche 34 no, cifra assolutamente da non sottovalutare. Per Schumer comunque “questa legge bipartisan sulla sicurezza delle armi rappresenta un progresso e salverà delle vite. Anche se non è tutto ciò che vogliamo, questa legislazione è urgentemente necessaria”.

Ginevra Mattei

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