La Food and drug administration consentirà l’accesso alla pillola abortiva per posta durante la pandemia da Coronavirus. L’agenzia governativa, infatti, ha spiegato nei giorni scorsi che per le donne non sarà più necessario prendere la prima delle due pillole di persona in ospedale.
La nuova politica contrasta con una sentenza dello scorso gennaio della Corte Suprema. In quel caso infatti il Tribunale aveva accolto un ricorso promosso dall’uscente amministrazione Trump. Benché negata in quell’occasione, oggi viene concessa la deroga all’assunzione in presenza presso l’ospedale.
La posizione dell’amministrazione Biden
Joe Biden torna dunque sul tema controverso della pillola abortiva dopo le manovre di fine gennaio. Una settimana dopo l’insediamento, Biden aveva infatti mantenuto una promessa elettorale annullando delle restrizioni repubblicane. Pur essendo il primo presidente cattolico da oltre mezzo secolo, Biden ha così confermato un’abitudine dei suoi predecessori: dare un colpo di spugna alle restrizioni repubblicane sull’aborto. La posizione dell’ex senatore del Delaware, tuttavia, resta un’anomalia. Da cattolico praticante aveva infatti ricevuto la richiesta della conferenza episcopale ad interrompere la tradizione dei suoi predecessori e ad agire secondo la dottrina cattolica.
Lo stato attuale
Questo è l’ultimo tassello di una storia senza fine nella puritana America. Se nel 2000 veniva approvato per la prima volta l’aborto farmacologico già nel 2017 rappresentava il 60% della scelta femminile. Tuttavia, per anni, gli esperti della salute riproduttiva hanno chiesto che l’obbligo dell’assunzione in ospedale fosse rimosso per due ragioni. La prima è che non vi è alcuna evidenza di maggior sicurezza nella somministrazione di persona pertanto le donne sono libere di assumere il farmaco in qualsiasi posto. La seconda è che questo tipo di distribuzione pesa soprattutto su donne con un basso reddito che vivono in periferia.
Di Serena Reda