USA – “Covid party” per contrarre il virus e sviluppare l’immunità. È questa la notizia che rimbalza nei media italiani da questa mattina. Secondo le ricostruzioni, ad inizio settimana, le autorità Walla Walla, nello stato di Washington, hanno riferito di avere prove che alcuni party fossero stati organizzati con il preciso intento di contrarre il virus per poter sviluppare l’immunità dal Covid-19.
Le feste organizzate con l’intento di contrarre un virus non sono un fenomeno nuovo negli Stati Uniti; prima che venisse sviluppato un vaccino contro la varicella, i genitori organizzavano riunioni dove venivano portati i bambini in modo che potessero contrarre il virus dal malato ed immunizzarsi.
In molti, anche in Italia, hanno familiarità con il fenomeno; è famosissima la puntata dei Simpson nella quale la piccola Maggie contrae la varicella e la famiglia organizza un party nel quale la neonata viene portata in trono in mezzo ad una folla di bambini pronti a baciarla e farsi tossire in viso.
I “Covid party” a Walla Walla
La realtà di Walla Walla, però, è un po’ diversa: così come riportato da testate autorevoli come il New York Times e la CNN, mercoledì sera i funzionari sanitari hanno ritirato le affermazioni di inizio settimana. Le feste sono state organizzate in violazione delle disposizioni per il contrasto al coronavirus, ma non c’è prova a supporto che fossero dei veri e propri “Covid party”.
Meghan DeBolt, direttrice della Community Health for Walla Walla County, ha detto che i funzionari della contea hanno indagato sui casi emersi dai recenti incontri “clandestini” e stanno ancora raccogliendo notizie di persone infette che hanno partecipato a queste feste, ma non hanno prove che le persone che sono risultate positive avessero il preciso intento di ammalarsi.
È molto più probabile che gli incontri siano stati solo una manifestazione di malessere della comunità, sfinita per la quarantena forzata.
“Sappiamo che le persone sono sfinite dall’isolamento e dalla quarantena“, ha affermato DeBolt. “Vogliamo poter riaprire anche noi. Vogliamo essere in grado di andare al ristorante e socializzare con amici e familiari. Abbiamo bisogno dell’aiuto della nostra comunità per essere diligenti per un altro po’ in modo da poter andare avanti“.
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