Il 25 settembre 1789 il Congresso degli USA approva la “Costituzione“. Documento diverse volte redatto, la “Costituzione” definirà la centralità e solidità del governo statunitense.

USA, l’approvazione della “Costituzione”

A seguito della Guerra d’Indipendenza (1776), con la realizzazione del documento costituzionale gli Stati Uniti procedono nel processo di concretizzazione di una piena e autonoma centralità governativa. Fondamentale in questo processo il contributo di Benjamin Franklin, l’unico tra i Padri Fondatori che abbia preso parte a tutte e tre le riunioni in cui ha preso forma la “Costituzione“. Per lui (e per la “Costituzione“) sarà d’ispirazione il testo “La Scienza della Legislazione” del napoletano Gaetano Filangeri. Il testo costituzionale prende forma e la centralità del potere governativo si delinea fin da subito principio cardine della nascitura “Costituzione“: si rafforza così la dottrina della supremazia costituzionale.

Nonostante le numerose modifiche apportate nel corso degli anni, fin dal 1787 infatti la “Costituzione” Statunitense ha sempre mantenuto saldi i principi fondamentali; primo fra tutti la suddivisione dei poteri. Potere esecutivo, legislativo e giudiziario: questi i tre poteri centrali. Distinti e ben bilanciati tra loro, si inscrivono pertanto nella struttura federale del Governo statunitense. “We the people” – queste le sole tre parole che introducono uno dei più significativi e saldi documenti della storia statunitense. Questa la chiave della logica dietro la stesura della “Costituzione“.

Annagrazia Marchionni

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