Usura bancaria ipotizzata nell’ambito dell’inchiesta del pm Rossana Venditti, a Campobasso.
Usura bancaria che ha come primo indagato il Ministro degli Affari Esteri, Paolo Savona. Insieme ad altre 22 persone. Savona, all’epoca dei fatti contestati, era al vertice di Unicredit. Alcune fonti vicine allo stesso Ministro fanno presente che Savona non aveva competenze sui tassi d’interesse, oggetto del contendere.
Le indagini partono da una denuncia presentata nel giugno del 2017 dall’azienda molisana Engineering srl che ha realizzato parchi eolici in Molise, Puglia e nella provincia di Benevento. Osserva l’avvocato Luigi Iosa, legale della Srl: “La giurisprudenza della Cassazione impone di indagare i vertici delle banche perché per legge hanno un ruolo di garanzia e controllo. E’ un atto dovuto per questa presa di posizione della Cassazione. Poi il pm valuterà nello specifico“.
L’avvocato Luigi Iosa (Photo Credits: www.dagospia.com)Non solo Unicredit. Anche gli ex vertici dell’istituto Monte dei Paschi di Siena risultano indagati per usura bancaria e tre alti funzionari di banca. Nella lista compaiono, inoltre, i banchieri Alessandro Profumo e Fabio Gallia.
Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato così la notizia: “Personalmente spero che la giustizia faccia velocemente il suo corso perché ritengo che Paolo Savona sia una delle persone più pulite, corrette e oneste del paese ed è una di quelle che stimo di più“.
Il vicepremier Luigi Di Maio, a sua volta, chiarisce: “Sapevamo. Si tratta di un atto dovuto nei sui confronti: detto questo, come sempre, se conoscevamo già un’indagine e abbiamo scelto Savona, si va avanti“.
Su Twitter, il senatore del Pd, Matteo Renzi, si dichiara “garantista”. E afferma: “Per me il Ministro Savona non deve dimettersi. Ma proprio per questo dico ad alta voce che Di Maio e i suoi devono vergognarsi. Per anni hanno massacrato persone e famiglie in nome di un giustizialismo vergognoso. Adesso usano la #doppiamorale“.
Ora la pm Rossana Venditti chiede per gli indagati una proroga delle indagini di sei mesi.
Patrizia Cicconi