
“Il vaccino? Andrà prima agli Usa perché finanziano“. Queste sono state le dure parole utilizzate dal Direttore generale della Sanofi, una delle più grandi industrie farmaceutiche attualmente presenti sul mercato, a proposito del vaccino anti COVID-19.
Mano al portafoglio
Dall’inizio dell’epidemia, in tutto il mondo sono state numerosissime le case farmaceutiche a essersi attivate per la realizzazione di un vaccino in grado di proteggere da nuove ondate di Sars-CoV-2. Attualmente i candidati a diventare il composto profilattico contro questo ceppo di coronavirus sono più di 90 e almeno 6 gruppi di lavoro sono a buon punto con la sperimentazione su umani. Fondamentali i finanziamenti, tanto da spingere il Direttore generale della Sanofi Paul Hudson a dichiarare, lo scorso 13 maggio, che gli Stati Uniti saranno i primi a ottenere la distribuzione di un eventuale vaccino contro COVID-19, scatenando la polemica globale.

Richiesti maggiori finanziamenti alla Ue
Di fronte a un’Europa indignata per simili affermazioni, Sanofi ha risposto invitando l’Unione Europea a contribuire maggiormente con nuovi finanziamenti. “In questo periodo gli americani sono efficaci – ha dichiarato ieri il Presidente di Sanofi France, Olivier Bogillot, a BFM-TV – anche l’Ue deve esserlo altrettanto, aiutandoci a mettere a disposizione molto rapidamente il vaccino“. Nel dibattito, che ha ormai raggiunto proporzioni globali, è intervenuto anche il Primo Ministro francese Edouard Philippe, ricordando che “La parità di accesso di tutti al vaccino non è negoziabile“. Anche Macron ha reagito negativamente all’annuncio di Sanofi e si sta impegnando affinché i vaccini siano considerati un bene comune dell’umanità non soggetto a pressioni di mercato.

Solidarietà e coordinamento
Significative le parole di Stefan De Keersmaecker, portavoce per la Salute della Commissione Europea, il quale ha sollecitato le comunità internazionali a collaborare. “La solidarietà e lo stretto coordinamento sono i modi più efficaci e sicuri per rispondere alla Covid-19. Insieme ai nostri partner globali abbiamo raccolto impegni per 7,4 mld di euro: il vaccino contro la Covid-19 deve essere un bene pubblico globale e l’accesso deve essere equo e universale“. Intanto, negli Stati Uniti, il Presidente Donald Trump dà inizio all’operazione Warp Speed, finalizzata ad accelerare lo sviluppo di un vaccino. A guidare l’intervento saranno Gustave Perna, un alto ufficiale, e Moncef Slaoui, ex capo della divisione vaccini della GlaxoSmithKline, gigante farmaceutico che attualmente sta lavorando al vaccino contro COVID-19 proprio insieme a Sanofi.
Segui tutte le news del momento su Metropolitan Magazine.