Il lusso muta e con questo ogni parte che contribuisca alla crescita ed all’innovazione della sua struttura. Questo mutamento rappresenta ad ora una fase fondante per il nuovo luxury al quale si sta avvicinando l’industria, e gli ultimi aggiornamenti in termini creativi ne sono la dimostrazione. Tra questi ultimi aggiornamenti vi è Valentino che ripercorre il suo ultimo capitolo creativo riguardando alle collezioni più iconiche dalla SS17 alla FW23.
Valentino: i significati del tempo
Il lusso tratta ancora una volta del suo tempo e di quanto questo abbia più significati. Una delle maison che negli ultimi 70 anni ha saputo muoversi agilmente nella storia recente costruendo un tempo proprio è Valentino, la maison che con l’ultimo direttore creativo PierPaolo Piccioli ha spaziato tra epoche lontane e vicine. La sua capacità di ideare una linea temporale fatta di collezioni dai molteplici riferimenti storico-culturali ha permesso a Valentino di mantenere il suo stato di epitome del lusso, con abiti che non hanno vita breve ma che raggiungono anche le cornici istituzionali delle grandi gallerie. Il suo storytelling rivolto ad una femminilità indipendente, lineare e spoglia da strutture secondarie è il simbolo di un minimalismo che a volte aggiunge senza caricare. Un caricamento che, al contrario, avviene sul corpo, rendemdo questo il protagonista della nuova narrazione estetica.
Il periodo storico
Le collezioni che negli anni sono divenute iconiche sono diverse, ma si possono rintracciare in un periodo che va dal 2017 ad ora. La fase di grande maturità di Valentino ma sopratutto di Piccioli che ricorda ogni collezione come ‘’una storia completa’’. Dal primo show della fase matura del designer che è stato quello della SS17, con il quale ridefinì il corpo in un métissage di alto e basso, richiamando al Giardino delle delizie di Hyeronimus Bosch, all’ultimo show di pochi giorni fa, in cui il nero diventa il nuovo rosso, e da tinta diviene carica assertiva per la donna valentiniana. A tal riguardo il direttore creativo dice:
‘’conosco la mia storia ed in ogni collezione vi è un incontro tra quella mia personale e quella storica della maison. Per me storia significa conoscenza. Mi piace conoscere, questo attiva in me la creatività’’
ribadendo il rapporto personale con le fasi di ricerca ed ideazione. Una collezione proviene da una crescita del proprio vissuto, che non smette di conoscere spazi nuovo.
Il tempo nell’abito
Lo spazio diviene parte del tempo in Valentino che vuole ricordare al suo pubblico il suo valore. Un valore che non si fonda sul vissuto di ognuno. Per questo il brand costituisce un guardaroba mutevole capace di avvicinarsi ad ogni tipo di consumer. E se un abito non è solo tessuto, è perché qualcuno vi ha intessuto il tempo.
Luca Cioffi
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