Prima Team New Zealand, poi Orient Express. Questa la prima giornata di Louis Vuitton Cup per la nostra Luna Rossa che è scesa in acqua in questi minuti contro i campioni in carica dell’America’s Cup per testare il proprio lavoro. Il sogno, Max Sirena l’ha definito un’ossessione, è quello di tornare in finale cercando di regalare al movimento sportivo italiano la prima, straordinaria, affermazione in questa prestigiosa manifestazione. Difficile, ma non impossibile.

La storia di Luna Rossa

Una storia che inizia piuttosto recentemente, in virtù della nascita del veliero nel 1997. Da un fortunato incontro tra l’imprenditore Patrizio Bertelli e lo yacht designer argentino German Frers, infatti, nasce l’idea d’iscrivere un’imbarcazione italiana all’allora trentesima edizione dell’America’s Cup del 2000. Da quel momento in poi, Luna Rossa è diventa una certezza di questa competizione così importante e affascinante partecipando a cinque edizioni. Il bilancio? Due vittorie nelle regate di selezione dei Challenger (la Louis Vuitton Cup nel 2000 e la PRADA Cup nel 2021) e la partecipazione alla serie di finale negli anni 2007 e 2013. Nel match finale della 36^ America’s Cup contro il Defender (ovvero i campioni in carica) Emirates Team New Zealand, il team Luna Rossa Prada Pirelli ha messo a referto il miglior punteggio di uno sfidante italiano nella storia della manifestazione. L’ambizione è quella di migliorare ancora.

Le parole di Max Sirena: “America’s Cup? Un’ossessione!”

Dormiremo in pochi, c’è tanta attesa ed emozione di iniziare. Dalle regate preliminari abbiamo visto che la barca è performante – queste le dichiarazioni della vigilia dello skipper di Luna Rossa, Max Sirena, prima di cominciare questa straordinaria manifestazione velistica –. E’ un’ossessione positiva e il sogno di ognuno di noi. Siamo qui potenzialmente per scrivere la storia dello sport italiano“.

(Credit foto – Getty Images)

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