Sin dal nome è chiaro che i La rappresentante di Lista è un gruppo musicale molto fuori dal comune. Nasce nel 2011 da un’idea di Veronica Lucchesi, cantante, e Dario Mangiaracina, poliedrico musicista. Il loro nome deriva dal fatto che durante il referendum del 2011 sull’energia nucleare, Veronica si era iscritta come rappresentante di lista di un partito.
Veronica, originaria di Viareggio, e Dario, originario di Palermo, si incontrano a Valledolmo (PA) durante le prove dello spettacolo teatrale Educazione Fisica, diretto da Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco. Veronica si era, in precedenza, trasferita a Palermo per frequentare un corso di teatro di Emma Dante, avendo abbandonato gli studi in Giurisprudenza. Il sri marzo 2014 esce il loro primo album, (per la) Via di casa, che inaugura la collaborazione della band con l’etichetta Garrincha Dischi. L’album, che presenta sonorità folkloristiche e territoriali, contiene anche due canzoni in lingua tedesca.
Il 4 dicembre 2015 esce il loro secondo album, Bu Bu Sad che porta la band a suonare dal vivo in tutta Italia. Per la presentazione del nuovo disco, alla formazione originale si aggiungono l’urbinate Enrico Lupi e la palermitana Marta Cannuscio.
Nell’album si trovano le versioni live, registrate in varie tappe del tour, di alcune delle canzoni presenti nell’album Bu Bu Sad e anche di canzoni provenienti dall’album d’esordio (La Rappresentante di Lista, canzone che dà il nome al gruppo) e dall’EP Invisibilmente (Mina Vagante). L’8 novembre 2018 la band annuncia sui social l’uscita del terzo album in studio, Go Go Diva, pubblicato poi il 14 dicembre dello stesso anno, descrivendolo come “un invito a perdersi, a battersi, a spogliarsi e a cantare con tutta la voce che si ha in corpo”, aggiungendo che “nell’inferno dei desideri, nel buio della paura, nell’oscurità di questo tempo, noi ci sentiamo maledettamente vivi”.
Il gruppo si autodefinisce “queer”. “Non è più il tempo delle definizioni. Come nella sessualità sfumano i confini dei generi, così nella musica. Queer è un termine che abbiamo preso in prestito dai ragionamenti sull’identità sessuale. Prima che venisse acquisito da chi negli anni ’90 lottava per i diritti della comunità LGBT, queer era l’equivalente del nostro ‘finocchio’. Oggi queer è sinonimo di ‘eccentrico’, ‘sui generis’, ‘strambo’. Questa non-definizione ammette la possibilità di cambiare, di trasformarsi”, dissero in un’un itervista a Repubblica.
A febbraio 2020 LRDL partecipa alla terza serata del Festival di Sanremo a fianco di Dardust e del cantante in gara Rancore per l’interpretazione del brano Luce (tramonti a nord est) di Elisa. Nell’edizione 2021 parteciperanno invece come concorrenti tra i big con il brano “Amare”.