Un quartiere dimenticato dalla movida, dai turisti, e anche dalle istituzioni: è ambientato a Cagliari il romanzo “Via Libera” di Lorenzo Scano. Tre ragazzini, una generazione terribile, figlia di una generazione ancora peggiore, quella della droga che gira indisturbata negli anni ’80 e ’90.

Chanel, Davide e Filippo: tre ragazzi distanti anni luce, ma le cui vite si intrecceranno per una serie di coincidenze. Chanel, figlia di Marione Santorsola, boss malavitoso del capoluogo; Davide, che ha appena finito di scontare una pena a soli 16 anni; e Filippo, figlio di un padre troppo impegnato a contare i soldi, che a badare al figlio. Tra amicizia, droga, e anche amore, le vite dei ragazzi cambieranno drasticamente in poco tempo, dietro lo scenario dei palazzi del CEP, quartiere popolare della città. E la vera protagonista è proprio lei, Cagliari. Per chi non l’ha vissuta è difficile da spiegare, anche se rende perfettamente l’idea di contraddizione di una città di provincia che pensa a sé stessa come capitale. La storia editoriale di questo libro nasce per caso, dato che il suo autore aveva già in programma un’altra storia. Ce lo racconta lo stesso Lorenzo, a una delle tante presentazioni di Via Libera.

Via Libera: chi sono i protagonisti?

La prima domanda, spontanea, che viene in mente, è una: perché proprio Cagliari? Lorenzo afferma di essere “sentimentalmente attratto” dalla città, e in particolare, dal quartiere del CEP. Infatti, è dove è nato e cresciuto suo zio, a cui si è affidato per raccogliere tante delle storie che ci sono nel libro. C’è tanto di biografico in questo racconto, a partire dallo stesso prologo, uno spaccato crudele e tagliente di una generazione che ha che fare con la pericolosità del revenge porn. Infatti, il prologo nasce, come dice l’autore, per far entrare il lettore nell’ottica del romanzo, ma senza collegarlo alla storia. La protagonista del prologo, Martina, si lascia alle spalle voci e maldicenze, ma abbandona anche i suoi 16 anni senza guardarsi indietro. 

Niente a che vedere con i tre protagonisti, legati a lei solo da amici di amici, e da una festa che rende bene le frequentazioni di Filippo. Ma questa è davvero una generazione perduta, o hanno possibilità di redimersi anche loro? “Sono ragazzi sbandati, ragazzi di periferia, che si ritrovano nelle problematiche dei ragazzi dei nostri giorni. E durante le 432 pagine di libro affrontano, ognuno a loro modo, la maturità. Anche se non è detto che questo percorso di maturazione sia in meglio per tutti, magari per qualcuno si conclude in peggio.” 

I temi centrali della storia

Gli intrecci dei vari protagonisti si snodano in una rete di relazioni forse complicata. Infatti, uno dei temi centrali che emerge da questo romanzo è proprio la famiglia, a cui, chi più, chi meno, è legato. Filippo, che ha perso la madre da piccolo e non parla con il padre. Chanel, orfana di madre anche lei, che non saprà mai la vera faccia della famiglia materna, e Davide, a cui resta solo la madre e lo zio Roberto. Tema, quello della famiglia, molto caro anche a Lorenzo: grazie alle testimonianze di chi conosce le storie, ha potuto raccontare anche una parte della sua, di vita. 

Altra grande protagonista di questo romanzo è la boxe: anch’essa strumento di redenzione, insegnamento prezioso di disciplina, di valvola di sfogo. Per Davide potrebbe essere inoltre, la strada per andarsene dal quartiere. Perché questo accomuna tutti i personaggi della nuova generazione: volersene andare dalla città. Infatti, solitamente, per chi vive nell’isola, o si vuole scappare, o ci si resta per tutta la vita.

Il giovane autore poi rende perfettamente lo schema del noir. Infatti, se il romanzo giallo classico è consolatorio, il noir rompe questo schema, lasciando la suspense fino alla fine. Ed è un po’ quello che fa Via Libera di Lorenzo Scano: prima ci si affeziona a un personaggio, a cui potrebbe accadere qualcosa di terribile da un momento all’altro. Ci sono molti motivi per cui è facile immedesimarsi in questa trama. Un giovane lettore, per esempio, si lega sentimentalmente a un suo coetaneo.

Un cagliaritano invece, cerca di cogliere i dettagli che raccontano della sua città. Gli appassionati di noir poi, troveranno azzeccato il finale, che chiude perfettamente il cerchio della trama. È molto difficile, però, affrontare i demoni del passato. E per quanto ci siano personaggi che ci provano in tutti i modi, “il quartiere ti resta dentro per sempre”. Ed è per questo che magari, un giorno, scopriremo come le vite dei protagonisti sono cambiate, magari in età adulta. 

Marianna Soru

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Metropolitan Magazine n.3 – Giugno 2021