Nel giorno dell’anniversario del compleanno di Victor Hugo, è bello ricordare il padre del Romanticismo francese con la sua importante storia d’amore.
Victor Hugo, Juliette Drouet e l’amore
Per i due, la prima notte d’amore risale al 16 febbraio 1833.
Da allora, per cinquant’anni, il giorno dell’anniversario i due si scrissero una lettera.
La relazione più lunga e più appassionante della letteratura francese, nonostante lui fosse già sposato e incline anche ad altre relazioni amorose.
Ma quella del 16 febbraio fu una data così importante per Victor Hugo che decise di inserirla anche ne I Miserabili. Il capitolo dedicato alla notte di nozze di Marius e di Cosette s’intitola infatti Il 16 febbraio 1833.
Juliette, che fino a quel momento era un’ «attrice di coscia piuttosto leggera», come scrive Libération, si trasformò in amante e musa di Hugo.
Debutta a Bruxelles nel 1828 come attrice e fu proprio nel teatro di Parigi che conobbe lo scrittore, già sposato con l’amica d’infanzia Adèle Foucher.
Juliette viene descritta come una donna affascinate, già molto corteggiata. Ma l’amore per Victor Hugo era così folle da spingerla a lasciare il lavoro d’attrice, vivere nella sua casa parigina aspettando le visite del suo amante.
Noi facciamo, ognuno dalla sua parte, il nostro piccolo lavoro: tu scrivi un capolavoro, io ti amo. Mi sembra che la mia opera non sia inferiore alla tua.
Una volta eletto all’Académie Française, nel 1841, Hugo iniziò però a condurre una vita pubblica e mondana molto intensa, l’unico modo per riuscire a stare insieme era organizzare dei viaggi.
Proprio in una di queste gite d’amore, nell’estate del 1843, avvenne uno dei fatti che influì maggiormente sulla vita e sull’opera di Victor Hugo: la morte della figlia Leopoldine, che apprese dal giornale mentre era via con l’amante.
Più di ventimila, le lettere che i due amanti si sono scambiati fino alla morte di lei nel 1883.
Le tue lettere, mia Juliette, sono il mio tesoro, il mio scrigno, la mia ricchezza.
Esse contengono la nostra vita, giorno per giorno, pensiero per pensiero;
e tutto ciò che hai sognato, tutto ciò che hai sofferto.
Sono tanti piccoli meravigliosi specchi di cui ciascuno riflette un lato della tua bella anima.
Tuo Toto (26 febbraio 1838)
Distante dalla narrativa del tempo, intenta a raccontare la “dolce vita” parigina, Hugo nelle sue opere si concentrò sui poveri, sugli ultimi, coloro che soffrono, e non solo per amore, ma anche per la paura, la fame e le persecuzioni.
Artista a tutto tondo che si dedicò al teatro, alla poesia, alla narrativa, alla satira politica, alla saggistica, e, sorprendentemente, al disegno.
Serena Votano