“Siamo 500mila”. Così le attiviste di Non una di meno hanno organizzato la manifestazione di Roma in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. Il corteo partito dal Circo Massimo è arrivato a piazza San Giovanni.

La mobilitazione nazionale del 25 novembre non vuole essere una commemorazione delle vittime di femminicidio ma un punto di concentrazione della rivolta alla violenza strutturale che colpisce le nostre vite”, si legge nel comunicato diramato dal movimento Non una di meno in vista delle manifestazioni nazionali contro la violenza sulle donne organizzate a Roma e Messina. Alla manifestazione di Roma si stimano 50mila presenze in corteo.

Il numero di femminicidi perpetrati dall’inizio dell’anno aumenta di giorno in giorno. A una sola settimana dal ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, la studentessa universitaria uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, sono morte altre tre donne. Una stima, seppur approssimativa poiché non esistono dati precisi sul fenomeno, è quella fornita dal Viminale: si parla di oltre 100 casi da gennaio 2023.

I nomi di tutte le vittime di femminicidio in Italia nel 2023 sono stati scanditi questo pomeriggio, uno a uno, nel silenzio, nella centrale piazza Unità d’Italia a Trieste dalle esponenti di Non una di meno, al termine del corteo partito dal quartiere di San Giacomo.
Ne è seguito un lungo applauso dei presenti, uomini e donne, anche bambini. Accompagna la protesta contro la violenza sulle donne una lunga fila di fazzoletti fuxia, tanti quanti le donne uccise in Italia dal 2021 a oggi.

Inizialmente diretto verso piazza Hortis, dove è allestito un presidio permanente contro i femminicidi e dove si erano riuniti altri manifestanti in attesa, il corteo è stato dirottato a piazza Unità, anche a causa dell’alta adesione alla manifestazione, sempre scortato dalle forze dell’ordine. Settecento le persone presenti alla manifestazione secondo la stima della Questura, circa mille per gli organizzatori. “L’uguaglianza inizia con il rispetto”, “Contro il femminicidio, unite per il cambiamento”, “Alle donne va rubato il cuore non la vita”: sono gli slogan riportati su alcuni cartelli esposti in piazza dai manifestanti.