Virus in Cina, allarme per le possibili mutazioni: salite a 17 le vittime

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Virus in Cina, sale il numero delle vittime e dei contagi. Un caso anche in Messico, ma Wuhan rimane la zona chiave di controllo epidemico

Nuove preoccupazioni a causa del virus diffusosi in Cina: si temono infatti possibili mutazioni. Stando alle dichiarazioni di Pechino, la zona chiave di controllo epidemico rimane Wuhan, capoluogo della provincia di Huabei. È qui, infatti, che si sono verificati i primi casi, e ben 444 dei 509 contagi finora dichiarati sono avvenuti in questa zona.

Secondo i virologi londinesi che hanno lanciato l’allarme, però, i casi di contagio non possono essere meno di 4mila.

Le dichiarazioni

Le dichiarazioni di Li Bin, vicedirettore della commissione sanitaria nazionale di Pechino, non fanno presagire nulla di buono. Stando alle sue parole, infatti, il 90% dei casi accertati è a Wuhan, ma la via trasmissione del virus dev’essere ancora compresa e tracciata. Al momento, sembra essere necessario il contatto ravvicinato con le vie respiratorie di un malato.

Ma non finisce qui, perché il pericolo di un’ulteriore diffusione si fa più concreto: il coronavirus potrebbe infatti mutarsi e adattarsi. Il funzionario ha quindi chiesto ai cittadini di Wuhan di evitare le folle e ridurre al minimo gli assembramenti pubblici.

Cosa difficile, però, se si considera che non solo la città conta circa 11 milioni di abitanti, ma anche che è il periodo del Capodanno lunare. Il consiglio rivolto ai pendolari rimane di non uscire dalla zona di Wuhan, al resto dei cinesi di non spingersi nella zona interessata.

Le contraddizioni

La presenza di un super-diffusore, ossia la possibilità che un singolo individuo possa infettare più persone, è, a detta del governo, improbabile. Li Bing porta la statistica a suo favore, dichiarando che non è ancora stato scoperto un caso di passaggio del virus da un malato a dieci sani.

Le sue parole sono però state smentite dal sindaco di Wuhan: afferma infatti che in un ospedale della città, durante un’operazione chirurgica, un paziente ha contagiato un medico e 14 infermieri. L’infezione polmonare non era stata infatti riscontrata.

Ma il Partito sembra voler dimostrare al mondo di essere perfettamente capace di gestire la situazione, cancellando la macchia della Sars 2002. Sono previsti posti di blocco per impedire la circolazione di animali, causa scatenante della diffusione, che è infatti partita nel dicembre 2019 dal mercato del pesce.

Inoltre il dipartimento del turismo ha vietato alle agenzie di viaggio locali ogni tour fino all’8 febbraio; 35 postazioni fisse di controllo all’infrarosso della temperatura dei passeggeri sono state poste nell’aeroporto e nella stazione di Wuhan. Altri 300 termometri infrarossi contribuiscono al monitoraggio.

Zhou Xianwang, sindaco della città, ha disposto otto task-force, tra le quali vi sono quelle per le contromisure mediche, la pubblicità, i trasporti e il controllo dei mercati.

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