Gli U2 sono una delle rock band maggiormente attive e schierate sul fronte socio-politico. Questo aspetto ha iniziato ad emergere con un album dal titolo molto significativo e diretto, War, pubblicato il 28 febbraio 1983. In realtà le tracce che trattano esplicitamente di temi impegnati sono soltanto quattro su dieci. Tra queste, la celeberrima Sunday Bloody Sunday, basata su un vero fatto di cronaca. Le altre canzoni sono su argomenti già affrontati dagli U2: la vita quotidiana, l’amore, il disagio giovanile.
War è stato soprattutto il primo disco a portare la band di Dublino a confrontarsi con il mondo, anche con l’omonimo tour che ha seguito l’uscita dell’opera. È stato anche il primo album del gruppo guidato da Bono a raggiungere la posizione numero 1 nelle classifiche inglesi. La rivista Rolling Stone ha inserito l’opera tra i 500 migliori album di sempre. Ripercorriamo dunque la storia di War, il primo album con cui gli U2 hanno portato un messaggio di pace in giro per mezza Europa e Stati Uniti, urlando: “There is only one flag, the White Flag!”
War, gli U2 tra amore, guerra e pace
Dopo i primi due dischi incentrati per lo più su tematiche personali e religiose, nel 1983, gli U2 compiono la prima vera svolta con War. Uscito in piena guerra fredda, quest’album ne racconta le conseguenze e sogna un futuro senza conflitti e separazioni. Emblematiche le parole usate da Bono, frontman della band, per spiegare la genesi dell’opera: “Ero stufo del verde-bianco-arancione, ero stufo dell’union jack e delle stelle e strisce. Avrei voluto che i colori venissero prosciugati lasciando soltanto la bandiera bianca. Il nuovo disco non tratta di guerra, bensì di resa“.
La traccia Like a Song, per esempio, delinea il ritratto di una generazione senza nome, lacerata e divisa, con niente da vincere e niente da perdere. Il conseguente desiderio di ritrovarsi insieme, oltre muri e trincee, è espresso in Two Hearts Beat As One. Questo brano, secondo singolo estratto dall’album, è inoltre una dedica d’amore di Bono alla moglie. Altra traccia significativa è New Year’s Day, primo singolo estratto dall’album. Si tratta del primo vero successo del quartetto irlandese, contraddistinto dal basso di Adam Clayton e dalle tastiere di The Edge. In origine il brano doveva essere un pezzo d’amore, ma successivamente è stato modificato, ispirato dal movimento polacco Solidarność.
Sunday Bloody Sunday, la hit di War
I can’t believe the news today
Oh, I can’t close my eyes and make it go awayHow long, how long must we sing this song?
How long? How long? ‘Cause tonight
We can be as one
Tonight
Il brano di War che è entrato nel repertorio storico della band, è sicuramente Sunday Bloody Sunday. La domenica di sangue di cui parla questa canzone, firmata da Bono, come la maggior parte dei testi del gruppo, è quella del 30 gennaio 1972. Quel giorno, nella città di Derry, al nord dell’Irlanda, l’esercito del Regno Unito aveva sparato su una manifestazione pacifica contro il governo. Il bilancio delle vittime era stato di quattordici civili disarmati e quattordici feriti.
L’episodio, passato alla storia appunto come Bloody Sunday, aveva poi scatenato la rivolta nazionalista contro il governo di Londra. Il brano, seppur ispirato a questo preciso fatto di cronaca, è poi diventato un rifiuto universale verso la violenza. Come specificato spesso durante i live, non si tratta di una canzone di ribellione. È piuttosto il resoconto incredulo di un giovane, scandalizzato da tanto odio. Nel 1972 Bono aveva appena 11 anni, eppure l’impatto e il ricordo di quell’episodio era rimasto in lui molto vivo.
Tracklist e cover di War
Sulla copertina dell’album compare il volto di Peter Rowen (oggi affermato fotografo), a 8 anni, fratello di Guggi, amico di Bono. Il ragazzino è presente anche nelle cover di altri dischi della band: Three (1979), Boy (1980), The Best of 1980-1990 (1998) e Early Demos (2004).
La tracklist completa di War è la seguente:
- Sunday Bloody Sunday – 4:38
- Seconds – 3:11
- New Year’s Day – 5:36
- Like a Song… – 4:47
- Drowning Man – 4:14
- The Refugee – 3:41
- Two Hearts Beat as One – 4:03
- Red Light – 3:46
- Surrender – 5:33
- 40 – 2:37
Prodotto da Steve Lillywhite e distribuito dalla Island Records, War è stato ripubblicato nel 2008 in una versione rimasterizzata, sotto la direzione di The Edge. Il libretto del cd è arricchito da degli scatti inediti firmati da Anton Corbijn.
Il War Tour degli U2
“Ovunque girassi lo sguardo, c’era qualche conflitto in corso; la TV e i media riferivano di un sacco di sommovimenti sociali, e noi ci concentrammo su questi” – Adam Clayton (2002)
Per promuovere l’album, Bono Vox e compagni hanno intrapreso il War Tour, partito da Dundee, in Scozia, il 26 febbraio 1983, e conclusosi a Tokyo il 29 novembre dello stesso anno. Fu la prima volta che gli U2 suonarono live fuori dall’ Europa e dal Nord America. Il concerto di Denver al Red Rocks del 5 giugno 1983 ed altri nel Nord America, contribuirono ad accrescere la fama degli U2 nel nuovo continente.
“There is only one flag, the White Flag!” (c’è una sola bandiera, la bandiera bianca) urlava Bono durante il War Tour. Reclamando quella pace che, come cantava The Edge, (per la prima volta nella discografia degli U2 anche seconda voce e non solo chitarrista) in Seconds, era messa a rischio perché i potenti “li puoi trovare insieme, in un appartamento a Times Square, a pianificare una rivoluzione al giorno”. L’immagine della bandiera bianca, sotto la scritta War Tour, è stato il primo vero cliché degli U2.
A cura di Valeria Salamone
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