In un programma ricco come quello della 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che si terrà al Lido di Venezia dal’1 all’11 settembre 2021, tra i film “sociali” per Webdoc analizziamo il documentario Tranchées, diretto da Loup Bureau, incentrato sulla guerra in Ucraina, iniziata nel febbraio 2014 per il controllo delle regioni della Crimea e del Donbass, rivendicate dalla Russia. Conflitto che dilania tutt’oggi l’estremo est europeo e in particolare la regione del Donbass dove i soldati ucraini combattono contro i separatisti filorussi, mentre i diplomatici cercano di negoziare una tregua.
Tranchées: il titolo che fa i conti con la storia
Mentre i diplomatici sono impegnati altrove a negoziare tregue, nella regione del Donbas, in Ucraina, i soldati ucraini lottano contro i separatisti appoggiati dalla Russia. Loup Bureau ci conduce lungo un viaggio cinematografico immersivo e sconvolgente che rivela la nuda verità e la durezza della sopravvivenza in quello che è chiamato a essere l’ultimo conflitto sul suolo europeo. Ai confini dell’Europa Orientale, migliaia di uomini si rifugiano nelle profondità del terreno, esausti dopo mesi di combattimenti. La guerra di movimento è finita; la potenza di fuoco dell’artiglieria l’ha trasformata in una guerra di posizione. Quasi cento anni dopo la Grande Guerra, inizia un nuovo capitolo della guerra di trincea.
In questo conflitto di un’era passata, l’uomo si trova a trasformare il territorio e sé stesso. Deve costruire e consolidare l’ambiente in cui vive, trovarvi riparo e adattarsi a esso. La trasformazione è vitale per affrontare la morte, ricreare una routine quotidiana e una qualche forma di normalità nel mondo aberrante del conflitto armato. A Venezia si svolge così un festival che non rinuncia al glamour, e che mette in primo piano il desiderio di autori e attori di riannodare il rapporto diretto con il pubblico anche attraverso film sociali e politici come Tranchées, film più politico che intercetta uno degli umori di questa edizione.
Loup Bureau: “Sono francese e amo l’Ucraina”
Bureau riflette sull’orrore disumano della guerra, e la difficoltà di superare le lacerazioni che la guerra provoca. A Venezia 78 tutti sono i film da guardare con attenzione ma in particolare Tranchées narra la storia di una battaglia e, per molti aspetti, una storia personale: il desiderio di raccontare la storia di qualcosa che nessuno cerca veramente di vedere o comprendere, e che ci tocca, se pensiamo che le inchieste sull’Ucraina non destano più interesse alcuno. Dopo avere documentato come giornalista il movimento EuroMaidan, l’inizio della guerra e l’impatto sulla società ucraina, Loup Bureau avverte l’urgenza di rivolgersi al cinema. Così il giornalista filmando, in questo modo, con l’ausilio del cinema, documenta l’amore per la vita e la follia degli uomini.
Sette anni dopo l’inizio delle ostilità, praticamente nessuno è al corrente del fatto che ad alcune migliaia di chilometri di distanza, al confine dell’Ucraina orientale, giovani europei stanno morendo, e continuano a morire, in una guerra assurda. Sono francese, amo l’Ucraina e non capisco perché le potenze occidentali non abbiano messo fine a questo devastante conflitto alle porte dell’Europa.
Loup Bureau
“Webdoc: storie, fatti, idee” ti aspetta venerdì prossimo 30 Luglio alle 18:00 con una nuova opera di denuncia, tratta dalla sfida creativa affrontata da registi del cinema civile, sia di finzione che documentaria, ispirata a una realtà sociale, politica, culturale, sportiva o religiosa.
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Rubrica a cura di Giuliana Aglio