Quello di Ferrari nella classe regina del Mondiale Endurance è un ritorno che si è fatto attendere mezzo secolo: spetterà ora alla nuova 499P raccogliere l’eredità della 312 P e, perchè no, provare a far svanire i malumori derivanti dalla Formula 1, dove il Cavallino non vince ormai da troppo tempo. Il carico di aspettative attorno alla nuova 499P è quindi elevato, come quello tecnologico: quattro ruote motrici, aerodinamica sopraffina e un super propulsore ibrido, che spinge un peso di poco superiore alla tonnellata. Sintesi di una scheda tecnica perlopiù stabilità dai regolamenti di gara FIA, seppur con peculiarità lasciate all’interpretazione dei vari contendenti al titolo. A proposito, quelli che Ferrari marcherà più da vicino sono Toyota e Porsche, gli avversari più duri (e con maggiore esperienza) da battere.
L’auto che è destinata a gareggiare nella categoria LMH della FIA, farà il suo debutto nelle competizioni a marzo 2023 al World Endurance Championship in programma a Sebring in Florida. Oltre a gareggiare nella 100a edizione della 24 Ore di Le Mans in programma il 10-11 giugno 2023. La presentazione della vettura da corsa avverrà in occasione delle Finali Mondiali Ferrari sul circuito di Imola che segna la fine della stagione sportiva.
La Ferrari 499P rispetta i dettami dell’azzeccato regolamento tecnico della classe Le Mans Hypercar, in cui sono ammessi prototipi ibridi, a trazione integrale e dal peso minimo non inferiore a 1.030 kg. Nata da un team che ha riunito le eccellenze di Maranello sotto la guida sportiva di Antonello Coletta e la direzione tecnica di Ferdinando Cannizzo, la 499P vanta un powertrain che consta di un motore termico, dislocato in posizione centrale-posteriore, e di un’unità elettrica sull’assale anteriore. Il propulsore endotermico ha una potenza massima di 500 kW, come stabilito dal regolamento del WEC, ed è derivato dalla famiglia dei V6 biturbo stradali.
“Ci siamo cimentati con la concezione e la progettazione di una vettura completamente nuova e particolarmente complessa in ogni sua parte”, spiega Ferdinando Cannizzo, Head of Ferrari GT Track Car Development: “Una sfida inedita che ha stimolato tutti a mettere in gioco le risorse migliori e ha portato ad una collaborazione a 360° che ha coinvolto tutte le aree aziendali e i partner tecnici. Dal primo shake down alla prima gara abbiamo pianificato un programma di sviluppo, sia in pista che sui nostri banchi di prova, molto intenso che sta fornendo riscontri interessanti e promettenti. Il lavoro di sintesi che ci attende nelle prossime settimane e che ci vedrà impegnati in ulteriori test in pista, è quello più importante per la messa a punto e l’integrazione finale di tutti i sistemi”.
Realizzata su un telaio monoscocca di fibra di carbonio, la 499P vanta sospensioni a triangoli sovrapposti di tipo “push-rod”, tipiche delle vetture da competizione più estreme. Mentre l’impianto frenante integra un sistema di “brake-by-wire”, necessario per consentire il suddetto recupero dell’energia cinetica in frenata. La bellezza tecnica, oltretutto, trova corrispondenza con quella estetica: infatti, nella Ferrari 499P c’è pure lo zampino del Centro Stile Ferrari, sotto la direzione di Flavio Manzoni. Un linguaggio fatto di forme semplici e sinuose, in equilibrio con tratti tesi e superfici fluide.
Foto di Andrea Bonora Agency