Cultura

Weird Bloom – Blisstonia [Recensione]

I Weird Bloom (ex Weird Black) annunciano il loro nuovo album “Blisstonia” disponibile dallo scorso 12 gennaio 2018 per We Were Never Be Boring (aka WWNBB). La band di Luca di Cataldo torna sulle scene con il seguito del debutto “Hy Brazil”. Scopriamo insieme di cosa si tratta…

Cover ufficiale “Blisstonia” – Immagine web

“Blisstonia” è un album che ci riporta indietro nel tempo: precisamente negli anni ’60, epoca in cui nacquero nuove tendenze musicali, mentre altre si consolidarono, e il panorama dell’intera musica venne rivoluzionato. Nel rock videro la luce band come i Beatles e i Rolling Stones, ci furono poi Bob Dylan ed Elvis Presley. Insomma, anni da non dimenticare. Le note di Blisstonia viaggiano veloce come questa immaginaria macchina del tempo, o come un trip mentale causato da una droga appena assunta, probabilmente LSD. Brani psichedelici e distorti, alcuni sembrano sigle di cartoni animati mai esistiti, sembra di assaporare con il senso dell’udito il più surreale quadro di Dalì, colui che trasformava la realtà a suo piacimento. Ed è proprio questo che fanno i Weird Bloom: come pittori (forse pazzi o forse no), disegnano un mondo tutto loro in cui l’ascoltatore deve entrare in punta di piedi per non correre il rischio di rovinare l’opera d’arte. Spaesamento e inquietudine vengono immediatamente respinti nel momento in cui il mood delle canzoni ci pervade a tal punto da chiudere gli occhi, e ballare. Ballare allo sfinimento. Tutto prende forma, tutto si muove, e ti accorgi di essere sempre stato fermo fino ad ora.

Luca di Cataldo afferma a proposito dell’album:

Sentivo il bisogno di creare brani dalla struttura più canonica (o più pop se vogliamo) ma dovevo comunque mantenere una certa coerenza con il passato e la cifra stilistica di Weird Bloom (allora si chiamava Weird Black poi abbiamo deciso insieme a label e mgmt di cambiare nome per non creare fraintendimenti ‘razzisti’ visto che non sono a favore di nessuna discriminazione). In Blisstonia troverete molti più accordi che in Hy Brazil, molte più backing vocals, molte più sigle anni 80 (Luger’s Shadow o Quae Carcaju), molte più atmosfere fiabesche, situazioni farsesche e ambientazioni grottesche o volutamente goofy.

Il disco è un piacevole viaggio ai confini della realtà, i suoni ricercati dei brani ed il clima rarefatto che aleggia attorno ad essi distruggono volutamente tutti i canoni pop odierni. Se cercate un album in grado di dare spazio ai vostri sogni più matti, e volete renderli reali persino da svegli, allora “Blisstonia” non può assolutamente mancare nella vostra libreria musicale. L’originalità dei Weird Bloom stravolgerà i vostri sensi.

VOTO FINALE 7 / 10

 

Giulia Pappalardo

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