Compie oggi 80 anni Werner Herzog. È uno dei maggior esponenti di quell‘avanguardia cinematografica sviluppatasi tra gli anni 60′ e 80′ e denominata “Nuovo cinema tedesco”. Con la sua commistione tra fiction e documentario ha inventato uno stile cinematografico che ha contraddistinto tutti i suoi film fino a oggi.

Werner Herzog, alla ricerca della verità estatica

Compie oggi 78 anni il grande regista tedesco Werner Herzog
Werner Herzog, fonte leganerd.com

Sono sempre stato interessato alla differenza tra “fatto” e “verità”. E ho sempre sentito che esiste qualcosa come una verità più profonda. Esiste nel cinema, e la chiamerei “verità estatica”. È più o meno come in poesia. Quando leggi una grande poesia, senti immediatamente, nel tuo cuore, nelle tue budella, che c’è una profonda, inerente verità, una verità estatica.

Queste le parole con cui Werner Herzog parla di uno degli elementi chiave del suo cinema che non fa distinzione tra fiction e documentario.

Nei suoi documentari, come “Apocalisse del deserto”, non mancano elementi di finzione inventati da Herzog stesso. La causa è la banalità con cui è vista il racconto della realtà nei documentari tradizionali. Cosi nei suoi film non manca l‘ossessiva ricerca di un realismo esasperato anche a costo di complicarne la lavorazione come nel caso di “Fitzcarraldo”.

La natura estrema e gli eroi di Herzog

Un altro elemento comune in molti film e documentari di Herzog è l’amore per la natura selvaggia. Questa, come si evince ad esempio in “Aguirre, furore di Dio, è un luogo ostile e primordiale. Un luogo spiega, lo stesso Herzog dove “Dio, se esiste, ha creato con rabbia”. In esso si pongono personaggi che appaiono come outsider completamente fuori dal mondo. È il caso ad esempio del protagonista di “L’enigma di Kaspar Hauser” che si trova in età adulta a scoprire per la prima volta la vita e la società con una purezza fuori dal comune.

Stefano Delle Cave

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