Whitemary è musica elettronica fatta in breve. È una ragazza romana, con una laurea in canto Jazz ma che ha trovato se stessa in knobs, faders, onde quadre e nel mondo dell’elettronica: Whitemary definisce ciò come un modo diverso di incanalare ed esprimere la sua creatività, un modo per raccontare e raccontarsi.

Il 10 dicembre 2019 è uscito il suo primo EP, “Alter Boy!!!”. È un disco che riesce a trasmetterci a pieno tutto ciò che è Whitemary: i testi sono molto personali, ogni canzone ha un significato preciso. Un EP scritto “senza regole”, come ci racconta lei nell’intervista, che non vuole pensare ai generi e ai numeri che un disco dovrebbe fare. 

In questo EP possiamo trovare tracce che esternano la personalità nascosta di Whitemary che aveva bisogno di rivelare, e ogni singola traccia è vista da lei come una liberazione. È proprio questa la cosa interessante di questo disco: è fresh, innovativo, con sound non banali, e contemporaneamente possiamo anche percepire ciò che è la creatività e personalità di Whitemary. Vibes techno, sintetizzatori analogici, freshness e follia senza rimpianti: questa è Whitemary. 

In questa intervista si mette a nudo e ci parla di se stessa e dei suoi progetti futuri, ci racconta il suo stile in studio di registrazione e il suo modo di vedere la musica.

Ciao Whitemary, è da poco uscito il tuo primo EP. Come ti senti? 

Benissimo, sto ancora digerendo il pranzo di Natale, ma mi sento molto ottimista per questo ventiventi. 

So che hai una laurea in canto jazz, ma questo tuo EP è molto più elettronico: a cosa è dovuto questo cambiamento? 

Non lo definirei cambiamento. È più un diverso modo di incanalare ed esprimere la creatività. Con il jazz ho cambiato completamente modo di approcciare alla musica, di ascoltarla, suonarla e capirla, ma il mondo dell’elettronica mi ha dato uno spazio completamente nuovo in cui muovermi. 

Possiamo definire questo disco molto fresh e innovativo: com’è avvenuta la sua registrazione? Avevi un’idea chiara di come avresti voluto questo album o è frutto di lunghi pensieri elaborati? L’unico pensiero che avevo quando entravo in studio era “no rules”. Non volevo avere idee di partenza o riferimenti già decisi. Non volevo pensare ai generi, ai numeri che un disco dovrebbe fare, al perché scegli di fare una cosa invece che un’altra. Avevo bisogno di fare, senza chiedermi “perché”. E ho scoperto di essere un po’ matta, ma va bene così, mi piace. 

Cosa vuoi trasmettere attraverso questo EP? 

Ho registrato sempre prima synth e drum machine. È sempre stata la parte strumentale che mi ha portato a scrivere i testi. Non c’è un concetto predominante, ma tutti i testi sono molto personali. In NO! parlo di quanto l’indifferenza verso il mondo esterno e l’egocentrismo mi facciano incazzare, con reazioni anche esagerate (a volte mi viene da ridere, a volte mi viene da piangere). Con Ti dirò ho raccontato dell’illuminazione che ho avuto dopo aver capito che imparare a stare da soli con sé stessi è veramente molto importante, soprattutto oggi. E poi c’è Bianca? Hello my name is in cui davvero ho sentito delle voci che mi chiamavano, ma quello è il potere del cervello quando ti autosuggestioni. 

Parliamo del titolo dell’album: “Alter Boy!!!”. Cosa vuole significare? 

Da dove viene non posso rivelarlo, i nerd di mixing lo sapranno sicuramente. Ma mi faceva anche pensare a un mio alter ego in versione maschile. Anche se letteralmente significa chierichetto o in maniera ironica signorino. 

Ora raccontaci di te: quando hai iniziato a realizzare che la musica poteva occupare una posizione predominante nella tua vita? 

Quando un po’ di anni fa ho compilato in fretta e furia il test d’ingresso per la facoltà di design degli interni, perché mi ero già iscritta a canto jazz. L’ho iniziato a compilare seriamente ma poi sapevo già che l’impegno lo avrei riversato solo nella musica. Mi sono auto bocciata. 

Se ti chiedessi di scegliere una canzone di un altro artista che esprima te stessa e la tua personalità, quale sceglieresti? 

Ultimamente direi High lights di Charlotte Adigéry, ma non credo sia una risposta definitiva. 

Hai già in mente nuovi progetti per il futuro? 

Il 2020 è appena iniziato, ho molto buoni propositi ma sono sicura che ne rispetterò pochissimi. Sicuramente mi trovate in studio con synths e amici.