Willie Peyote, chi è il rapper di Sanremo 2021

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Di Redazione Metropolitan

Willie Peyote, all’anagrafe Guglielmo Bruno ed è un rapper e cantautore italiano di 35 anni nato a Torino questa sera a Sanremo 2021. Dopo il crescente successo degli ultimi anni e il lancio definitivo con l’album Educazione Sabauda, partecipa Sanremo Giovani sezione Nuove Proposte a Sanremo 2021 con il brano Mai dire mai (La locura).

Dopo una carriera di tutto rispetto e una serie di collaborazioni al fianco di molti artisti del panorama musicale italiano, Willie Peyote decide di salire sul palco dell’Ariston per portare un brano che nasce come una forte critica al sistema discografico italiano.

Il brano è anche un riferimento alla sit-com, italiana che vede come protagonista Francesco Pannofino. “Mai dire mai” (La locura) è una denuncia al sistema discografico italiano accusato di aver creato delle marionette e dei trend da seguire. Tutto questo a discapito dei contenuti dei brani di tendenza.

Un brano dal forte impegno, quindi, che stando alle indiscrezioni è già il più vicino a ricevere l’ambito premio delle critica.

Parlando del brano in gara ai microfoni di RaiPlay ha detto: “La canzone che porterò a Sanremo parla dell’approccio alla cultura nel nostro paese. La musica, la politica, come viviamo la cultura dopo un periodo come quello che abbiamo trascorso nel 2020”.

Che Significa Willie Peyote?

La domanda che fanno più spesso a Willie Peyote nelle interviste è sul significato del suo nome d’arte. Willie è il diminutivo di William, la traduzione inglese del suo nome Guglielmo, da qui il primo Willie che gli è venuto in mente è stato il personaggio dei Looney Tunes Willie Coyote. Ma perchè cambiarlo in Peyote? Come dice lo stesso Willie “Io mi sono limitato ad aggiungerci la droga”. Il peyote infatti è una pianta dagli effetti allucinogeni molto nota in America Latina.

Willie Peyote inizia la carriera da musicista come bassista punk e piano piano si appassiona al rap. Willie è la voce del gruppo Funk Shui Project, un collettivo di artisti torinesi che collabora con diversi altri artisti come Davide Shorty, anche lui concorrente a Sanremo 2021. Il suo primo album da solista è del 2011, Il manuale del giovane nichilista, e in poco tempo ha fatto il boom di streaming su Spotify. Le sue canzoni è spesso lodata dalla critica e il suo pubblico è cresciuto nel tempo raggiungendo il sold out  all’Alcatraz di Milano e nelle tappe del suo tour prima dello stop forzato causa Covid. Willie Peyote ha partecipato al Premio Tenco e ha cantato un brano nell’antologia celebrativa di Fabrizio De André.

Si impone sulla scena musicale italiana grazie al linguaggio dei suoi testi (cinicopolemicohardcore), e soprattutto grazie all’uscita nel 2015 dell’album che conferma e accresce la sua notorietà: Educazione Sabauda. L’album è una vera e propria commistione di generi, ma quello che la fa da padrone è sicuramente il jazz, presente in pezzi come Io non sono razzista ma…L’outfit giusto e C’era una vodka. I testi sono più ironici e satirici e cosparsi di citazioni musicali e cinematografiche.

Il successo mediatico lo porta ospite  da Fabio Fazio a Che tempo che fa. Dopo alcune collaborazioni anche con i Subsonica, Willie Peyote pubblica il quinto album Iodegradabile nel 2019. Celebre pezzo del suo ultimo lavoro è Mango, dedicata all’omonimo artista scomparso nel 2014.

A novembre 2020 esce il singolo La depressione è un periodo dell’anno che racconta con amarezza il periodo di difficoltà dovuto al Covid-19.

Nella finale di AmaSanremo, il programma di lancio di Sanremo Giovani, Amadeus ha confermato la partecipazione di Willie Peyote alla prossima edizione di Sanremo 2021 in programma dal 2 al 6 marzo al Teatro Ariston. Willie presenterà il brano Mai dire mai (La locura) e gareggerà con artisti.  Nella serata dedicata ai duetti e cover di Sanremo 2021, Willie Peyote duetta con Samuele Bersani interpretando “Giudizi Universali” dello stesso Bersani nella serata delle cover.

Testo Mai Dire Mai La Locura Willie Peyote

Questa è l’Italia del futuro, un paese di musichette mentre fuori c’è la morte
Ora che sanno che questo è il trend tutti ‘sti rapper c’hanno la band
Anche quando parlano l’autotune, tutti in costume come gli X-men
Gridi allo scandalo, sembrano Marilyn Manson nel 2020
Nuovi punk vecchi adolescenti, tingo i capelli e sto al passo coi tempi
C’è il coatto che parla alla pancia ma l’intellettuale è più snob
In base al tuo pubblico scegliti un bel personaggio, l’Italia è una grande sit-com
Sta roba che cinque anni fa era già vecchia ora sembra avanguardia e la chiamano It-pop
Le major ti fanno un contratto se azzecchi il balletto e fai boom su Tik-tok
Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype
Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Siamo giovani affermati, siamo schiavi dell’hype
Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live

Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Mai dire mai, mai dire mai
Mai dire mai dire mai dire mai dire mai

Ora che sanno che questo è il trend tutti che vendono il culo a un brand
Tutti ‘sti bomber non fanno goal ma tanto ora conta se fanno il cash
Pompano il trash in nome del LOL e poi vi stupite degli Exit poll?
Vince la merda se a forza di ridere riesce a sembrare credibile
Cosa ci vuole a decidere “tutta ‘sta roba c’ha rotto i cogli**i?”
Questi piazzisti, impostori e cialtroni a me fanno schifo ‘sti cazzi i milioni
“le brutte intenzioni…” che succede? Mi sono sbagliato
Non ho capito in che modo twerkare vuol dire lottare contro il patriarcato
Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype
Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Siamo giovani affermati, siamo schiavi dell’hype
Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live

Magari faccio due palleggi, mai dire mai
(Mai dire mai) non so se mi piego non so se mi spezzo
(Mai dire mai) non so se mi spiego, dipende dal prezzo
(Mai dire mai) lo chiami futuro ma è solo progresso
(Mai dire mai) sembra il Medioevo più smart e più fashion
(Mai dire mai) se è vero che il fine giustifica il mezzo
(Mai dire mai) non dico il buongusto ma almeno il buonsenso
(Mai dire mai) ho visto di meglio, ho fatto di peggio
(Mai dire mai) ecco, tu dì un’altra palla se riesco palleggio

Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype
Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Siamo giovani affermati, siamo schiavi dell’hype
Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai