Comunque vada, sarà una giornata storica che metterà sotto ai riflettori lo sport italiano. Il mondo del tennis e del calcio, almeno per una volta, vicinissimi per importanza dell’evento. Perché la nostra Nazione, nella giornata odierna, palpiterà freneticamente accompagnando le gesta sportive di un Matteo Berrettini capace di condurre per la prima volta il tennis nostrano nella finalissima di Wimbledon e tiferà per la Nazionale di Roberto Mancini che affronterà l’Inghilterra nell’ultimo atto di Euro 2020. Il comun denominatore? Proprio il Paese anglosassone. In terra ostile, infatti, il mondo della racchetta e quello più seguito del pallone proveranno a far sventolare il tricolore mettendo a referto due affermazioni che avrebbero dell’incredibile. A poca distanza, nello Stato governato da Londra, potrebbe compiersi il destino, suddiviso rigorosamente in due capitoli, che (si spera) arricchirà di nuove e gloriose pagine il tomo prezioso chiamato “Storia dello Sport italiano”. Manca poco, pochissimo, per questa domenica così emozionante: Wimbledon-Euro 2020 fuse insieme da un drappo tricolore. I responsi del campo, di certo, non cambieranno i giudizi su due straordinari percorsi sportivi. Essere italiani, almeno in questa 24h, vale molto di più.

Wimbledon-Euro 2020: Berrettini è il primo a scendere in campo

Il vecchio cuore italico, abituato a palpitare per sport diversi, si ferma con il fiato sospeso per assistere al match di Wimbledon. Alle ore 15:00, uno straordinario Matteo Berrettini scende in campo sull’erba britannica per lanciare l’assalto definitivo al titolo più ambito. È la tappa dello Slam più affascinante che, come da tradizione, impone ai tennisti un abbigliamento candido. Il tennis italiano, per la prima volta nella storia, sarà protagonista indiscusso di questo evento di caratura mondiale. Una grande soddisfazione per lo sportivo romano e, soprattutto, per tutto il movimento tennistico che, negli ultimi anni, sembra stia vivendo il suo personalissimo Rinascimento dopo momenti (lunghissimi) di letargo. L’avversario dell’italiano è tostissimo: di fronte al Berrettini nazionale, infatti, si para un Novak Djokovic formidabile. Debuttante contro leggenda. Una trama fiabesca che vorremmo tutti commentare con l’happy ending tipico delle favole. La storia, intanto, è già stata scritta.

Mancini nella tana degli inglesi: la brocca è ad un passo dalla bocca dei Tre Leoni

Il secondo atto di questa giornata italiana dedicata allo sport si svolge sempre nel Regno Unito di Gran Bretagna. Alle ore 21:00, nella caldissima cornice inglese di Wembley, la Nazionale italiana di calcio guidata da Roberto Mancini affronta i padroni di casa dell’Inghilterra nella finalissima di Euro 2020. Il rapporto dell’Italia con gli Europei è davvero turbolento ed intriso di delusioni: vittoriosi una sola volta nella storia, gli Azzurri hanno spesso alzato bandiera bianca nell’ultimo atto tornando a casa con un senso latente di frustrazione. Ma non è soltanto il feeling nefasto con questa competizione a preoccupare il Commissario Tecnico.

L’Inghilterra di Gareth Harold Southgate, CT nato a Watford con un passato in Premier League, disputa questa partita in casa, con il favore di uno stadio che ruggirà contro gli Azzurri in ogni situazione. La Nazionale dei Tre Leoni può contare sul pubblico amico, un fattore che riuscirebbe ad intimidire qualsiasi compagine. Roberto Mancini è arrivato ad un passo dal sogno: sarebbe il secondo allenatore nella storia del nostro calcio ad alzare la brocca. In questa situazione, i tratti della favola lasciano campo libero ad un thriller: tensione, paura del contesto e chance ridotte. Tutti i fattori di questa sfida sono pronti a scagliarsi, con violenza, sulla spedizione nostrana. Toccherà ai calciatori in campo elevarsi al grado di eroi sportivi: vincere la competizione contro gli inglese, a casa loro, assumerebbe le fattezze scintillanti di un’impresa sportiva senza precedenti.

ANDREA MARI

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