Si è conclusa senza lieto fine l’incredibile favola di Matteo Berrettini in queste due settimane londinesi. L’azzurro infatti, nella finale di Wimbledon, si è dovuto arrendere al cospetto del numero 1 del mondo Novak Djokovic, che si è imposto in quattro tiratissimi set. Si tratta del ventesimo Slam in carriera per Nole, il sesto vinto ai Championships. Raggiunti nella speciale classifica Roger Federer e Rafael Nadal.

Djokovic si prende la gloria ma Matteo merita soltanto applausi

Ci ha provato con tutto sé stesso, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo Matteo Berrettini ma alla fine, sul Centre Court di Wimbledon, vige ancora una volta la legge di Novak Djokovic. E’ la sesta volta in carriera che il numero 1 del mondo s’impone all’All England Club, la terza consecutiva dopo i successi conseguiti rispettivamente nel 2018 e nel 2019. Il campione serbo, adesso, si trova in terza posizione solitaria tra coloro che si sono affermati ai Championships il maggior numero di volte. Davanti a lui resistono ancora Pete Sampras (7) e Roger Federer (8). Ma, cosa ancora più importante, si tratta del ventesimo Slam in carriera per Nole, che in tal modo ha raggiunto nell’Olimpo del tennis Rafael Nadal ed il sopracitato campione svizzero. Decisiva la vittoria odierna contro il tennista romano per 6-7 (4) 6-4 6-4 6-3 dopo quasi tre ore e mezza minuti di battaglia.

Un trionfo, questo di Wimbledon, che rappresenta il suo 85esimo personale, il quarto della stagione nonché il settimo della sua storia tennistica vinto sull’erba. Ai prossimi US Open andrà alla caccia di un incredibile Grande Slam, un’impresa riuscita solamente all’americano Donald Budge nel 1938 e all’australiano Rod Laver rispettivamente nel 1962 e nel 1969. Per Djokovic, infatti, quello di oggi è il terzo torneo dello Slam consecutivo in questa stagione, lui che possiede una striscia aperta di 21 vittorie consecutive. Impossibile, tuttavia, non spendere due parole su Matteo Berrettini, un giocatore che ha fatto letteralmente sognare un’intera nazione riconciliando moltissimi appassionati con il mondo della racchetta. L’appuntamento con il grande titolo è solamente rimandato. Intanto, a partire da domani, l’azzurro è già sicuro di scavalcare Roger Federer alla posizione numero otto delle classifiche. Nella Race to Turin, invece, diventerà addirittura terzo. Il destino del tennis italiano è in mani più che sicure.

L’azzurro vince in lotta il primo set ma Nole non si scompone

Berrettini si aggiudica al tie-break un incredibile primo set, che sembrava perso sul 5-2 e set point in favore del numero 1 del mondo. Da lì, da quella palla break cancellata con la solita prima vincente, l’inizio di un nuovo parziale. L’azzurro, infatti, si scrolla di dosso tutta la comprensibile tensione, le paure, ritrovando le sue geometrie ma soprattutto la devastante combinazione servizio-dritto. Il contro break giunge nel nono game, poi due solidissimi turni di battuta per rimanere nel set ed infine il tie-break. Quest’ultimo sembra scivolargli di mano quando, dal 3-0 in suo favore, Djokovic riesce ad impattare sul 3-3. Da qui, però, arriverà uno splendido parziale di quattro punti ad uno. Dopo 1h e 12 minuti di durissima battaglia Matteo fa sua la prima frazione per 7-6 (4).

La reazione del campione serbo, tuttavia, non tarda a manifestarsi. Nole, infatti, trova due break consecutivi tra il primo ed il terzo game e scappa subito sul 3-0 pesante. Berrettini però dimostra una volta per tutte la sua grinta e, sotto 5-1, riesce addirittura a ricucire fino al 5-4 annullando, tra le altre cose, tre set point consecutivi nel nono gioco. Qui Djokovic, chiamato una seconda volta a servire per la frazione, non tradisce e disputa uno straordinario game di battuta. Dopo quasi due ore è 6-4 nel secondo set per l’asso balcanico: si va al terzo su una situazione di perfetta parità.

Berrettini non demerita ma alla fine è Djokovic ad agguantare il sesto Wimbledon

Il buon momento del numero 1 del mondo prosegue anche nel terzo set, con il break decisivo che arriva nel terzo gioco. Stavolta Djokovic, a differenza dei precedenti due parziali, non ha particolari cali di tensione e riesce ad amministrare il vantaggio fino alla fine della frazione. Berrettini, dal canto suo, non smette mai di credere nella rimonta. Nel settimo game arriveranno anche due palle break consecutive purtroppo non convertite dal giocatore azzurro. Finisce ancora 6-4 per Nole, adesso veramente ad un passo dal tanto sospirato raggiungimento ventesimo Slam. Matteo, ad inizio quarto set, cerca di mettere la testa avanti sfruttando il vantaggio di servire per primo. L’italiano nel sesto game, sopra 3-2, si porta addirittura sullo 0-30 ma qui subisce un paio di miracoli del giocatore serbo che riesce a portare a casa un game di platino. Quello successivo è purtroppo fatale per Berrettini, che sulla palla break (30-40) commette un deletereo doppio fallo che di fatto consegna l’allungo decisivo a Djokovic. Quest’ultimo, sopra 5-3, toglie la battuta a Berrettini per la seconda volta consecutiva non fallendo l’appuntamento con la storia ma soprattutto con il 20esimo Slam in carriera.

ENRICO RICCIULLI

Photo Credit: account Twitter ufficiale dell’ATP Tour, @atptour